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Primo e unico vero manager di Lino E i Mistoterital

Aghi, fili e chitarre, per il “pop trifulgido” dei “Mistoterital”

L’Unità – 30/12/86

Si è conclusa con una danza collettiva del tutto improvvisata, ma rigorosamente a tema, la rassegna di rock demenziale che per cinque settimane consecutive ha allietato il pubblico della Capitale. In barba ai rigori delle sacre festività, anche durante la notte di Santo Stefano, il Uonna è stato trasformato, da semplice discoteca di tendenza, in un’orgia di suoni strampalati e personaggi bislacchi. Per l’occasione, il locale era stato addobbato come un gigantesco albero di Natale, cosicché dagli stessi amplificatori pendevano festoni e palle colorate.
Il ciclo “non sense”, felicemente inaugurato dagli Skiantos, è stato chiuso In bellezza da Lino e I Mlstoterital, eredi diretti di quel patrimonio di ironia e comicità che in Petrolini e Buscaglione riconosce i propri padri storici. Di certo, il rock demenziale rimane, pur nelle sue diverse eccezioni e nelle differenti forme sonore in cui viene espresso, uno dei linguaggi più genuini e tradizionali della nostra cultura musicale. E i Lino e i Mistoterital, autori di un “pop trifulgido” ed amatoriale, sembrano gli attuali portavoce dell’ immaginario stupidista. A tal proposito, utilizzano le evidenti banalità del luoghi comuni, massacrando i buoni sentimenti e le parole chiave del gergo pubblicitario sui tempi del beat e di uno scanzonato rock’n’roll anni 60. Tant’è che il concerto è stato aperto da “Twist and Shout” degli Immortali Isley Brothers, su cui i Mistoterital hanno ricamato rime “goliardiche” e paradossali. Il gruppo, proveniente dalla Bassa Emiliana, nasce nel 1983 ad opera di Phil Anka (voce), Ted Nylon, (voce, varie) e Bob Rodiatoce (chitarra), tre studentI del Dams accomunati dalla passione dei Beatles, del fumetto e dalla “demenzialità”.
AI nucleo originario si sono aggiunti, in fasi successive, Lauro O’ Cardlghan (chitarra solista), Ronnle Shetland (basso) e Paul Syno (batteria). Questo l’organico con cui la delirante formazione di “sarti pentiti” sI è presentata sul palco del Uonna. Uno show frizzante In cui aghi e fili sono stati degnamente sostituiti dal suoni veloci delle chitarre elettriche, dal pulsare trascinante della sessione ritmica e da uno strano intruglio di “tric trac” e melodie “yeah yeah“. Lo sfrenato sestetto più o meno in tenuta floreale, ha alternato I brani tratti dall’ultimo tape, “II prosciutto è Il cane” a quelli a quelli già consolidati del nastro d’esordio (“Sbagliandosi in Para“).
In particolare “Paul Weller è Riccione”, “Sbarbe della Bassa” e “Fotocopiami di Baci” hanno celebrato a dovere il piglio dissacrante del Mistoterital. Tra covers stravaganti (assolutamente deliziose le loro versioni di “Glorla” e “Back In the Ussr” ), streap-tease indecorosi e lancio di vischio, la band è stata rlchiamata più volte e a gran voce dai numerosi presenti. E’ finito tutto con un’inversione generale del ruoli: il pubblico sul palco a cantare ed i Mistoterital sopravvissuti a scatenarsi in danze tribali.
Senza dubbio dopo questa rassegna, a partire dalla prossima settimana, ci mancherà come minimo un venerdì.

Daniela Amenta

Demo Tozto

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Copertina e side B della musicassetta autoprodotta (Butleg uffiziale) edizione limitata per il Fancleb con il live a Caselle di Crevalcore 8/6/1986 alla Festa dell’Unità denominato “Semo Tozti!”. Carbone Records (Nylon grafica)

33° CASELLE LA PRIMA 8 - 6 - 86
Festa del'Unità a Caselle di Crevalcore (BO). Per la prima volta notiamo “estranei” che cantano nostre canzoni. Prima volta per I Peggiori.  
34° CASELLE LA SECONDA 15 - 6 - 86
Festa del'Unità a Caselle di Crevalcore (BO). 
Ian Shetland (Frank O' Forte-Bietto) sostituisce Ronnie (in vacanza in Irlanda). Con Otto Blues.
                        (dall'AnkAgenda '86)

I Peggiori

 

I PEGGIORII-peggiori-icona

I peggiori
si rifugiano dietro alla moda
perché sanno di avere la paglia attaccata alla coda

i peggiori
voglion sempre sembrare arrivati
per fortuna c’è sempre qualcuno che li fa cornuti

Ho cambiato le corde alla Fender
Ho comprato le pile del Flanger
Tutto è pronto per questo barrè

I peggiori stanno il sabato dentro a un locale
zitti muti e seduti per tutta la sera che male
I peggiori sono amorfi anche a fare l’amore
si risvegliano solo al momento di andare a a mangiare

Ho cambiato le corde alla Fender
Ho comprato le pile del Flanger
Vengo a prenderti verso le tre

Fra i peggiori ce n’è uno nel telegiornale
che è contento soltanto se accade un disastro mondiale
Di peggiori ce n’è molti dentro al Parlamento
a migliaia son quelli che s’occupano d’insegnamento

Ho sbagliato le pile del Flanger
ho spaccato le corde alla Fender
non ci riesco a far questo barrè


Pubblicata sull’LP “Bravi ma basta”,
River Nile/Ala Bianca-MO, 1988.
Presente sul demo “Il prosciutto è il cane”,
LMT/Carbone Records, giu 1986.

voce PHIL

quell’altra voce TED
musica BOB
testo COLLETTIVO
basso RONNIE
chitarreLAURO + BOB
batteria PAUL / STEVE
fischiarino Vidàl TED

ditino2“I PEGGIORI” da Bravi Ma Basta
“I PEGGIORI” da Il Prosciutto è il Cane

ditino2Documento video: I peggiori ripresa durante il live-act di LMT al Festival Nazionale dell’Unità del settembre 1987 a Bologna e trasmessa dal network Rete7

ditino2La prima esecuzione de “I Peggiori” è durante la 33° esibizione (Festa del’Unità di Caselle di Crevalcore (BO) l’8/6/86). In particolari occasioni, i protagonisti “peggiori” della canzone sono stati sostituiti da soggetti occasionali ma non meno pessimi.

ditino2Sulla coda strumentale del brano, dal vivo, i Teritals hanno sempre infilato citazioni di canzoni famose, ad esempio “The kids are allright” degli Who o “Spara Juri” dei CCCP, che diventava una balènga “Stira mamma stira“, con tanto di trattorino a pedali e falce e martello burattineschi.

peggiori_manosditino2Per i fansieri basagliani: una stesura a più mani del testo de “I Peggiori“.

 

 

Spazio senza limiti su Ciao 2001

CIAO 2001 settimanale di musica e cultura

NEWS WAVE
di Andrea Rossi

Questa settimana la rubrica è dedicata ad un interessante raduno sulle nuove leve del rock di casa nostra. Rockers promessi. “Spazio senza limiti” è una manifestazione che si è svolta a Bologna su idea dell’istituto Aldini (uno dei più attivi della città in questo campo) in collaborazione con il SubCave (comitato dei gruppi musicali di base di Bologna). Moltissime formazioni (più di 30), livello mediamente alto, alcune positive sorprese (Lino e i Mistoterital, Mr. Peacock and his wife band, Cauchemar, Blues Busy Band), alcune piccole delusioni da gruppi che assaporano già una pur ristretta notorietà (come i No Art Cafè di Napoli), e poi lo stupore. Due gruppi che emergono in maniera netta su tutti i restanti. Due gruppi che rappresentano molto bene due diverse tendenze della nuova musica tricolore. Soprattutto due gruppi che farete bene ad imprimere nelle vostre meningi, perché ne sentirete parlare molto presto: gli Shock e i Balkan Air. (…)

I dischi sono reperibili presso REVOLVER – Via Rosazza 6 – 00153 Roma

The Fanz

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L’organo inefficiale dei Mistoterital, confezionato da loro stessi con l’aiuto del Fanclèb, ha avuto la stessa forza ridondante delle loro canzoni, se non addirittura maggiore. Uscita per 13 volte (da Micembre 1985 a Mango 1991), la Fanza conserva il sapore originale della produzione multistrato di LMT,
riportando cronache, recensioni, anatemi, esaltazioni e annunci generici riguardanti la band. Costruita con forbici colla e fotocopie, veniva “tirata” al massimo in un centinaio di esemplari, molti dei quali venivano inviati via posta, gratuitamente, agli “iscritti” nel Fanclèb.

Fanz nr. 3 – Giuco 1986
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Copertina finta ma vera scartata
dall’editore per il numero 16 di “The Fanz”, osabre 1993.
I Mistoterital: vivi, ma heavi!

FOTOCOPIAMI DI BACI

FOTOCOPIAMI DI BACI
Il Prosciutto è il Cane: anniversario 1986-2006Continuiamo le celebrazioni con la quarta canzone dellato A de “Il Prosciutto è il Cane”. E’ un’altra storiellina sbilenka di Phil Anka, confezionata su un telaio musicale di Rodiatoce, annata ’85. Dentro al brano ci sono svariate tracce delle esistenze-terital di quel periodo, prime fra tutte, la massiccia presenza delle fotocopie. I volantini, il Calenmario, la Fanzine “The Fanz” , i “tomi” di cazzate, le tessere del Fancléb e mettiamo pure un eccetera lungo da qui a Sulmona, richiedevano una militanza fotostatica che non poteva essere sostenuta solo dalle finanze dei nostri.
Numerose incursioni sotto copertura nel municipio di San Pietro, che ufficialmente non ne era a conoscenza, risolsero buona parte del problema. Altri approvigionamenti strategici avevano a che fare coi relativi luoghi di lavoro dei Teritals… risme e risme di A4 furono immolate alla causa della ridondanza cartacea. I ragazzi della Band più produttrice di ciarpame della storia del rock, ricordando quei tempi, non osano pensare cosa sarebbe successo se ci fossero già stati a disposizioni i computer e le stampanti. Probabilmente li avrebbero rinvenuti morti alla tastiera, completamente disidratati. Internet poi, avrebbe avuto un differente percorso evolutivo.
Nella canzone, appunto, ci sono gli uffici fuori orario lavorativo, la grafica, la pubblicità; poi però c’è anche il sesso e il colpo di fulmine: non tutto doveva essere necessariamente autobiografico…
L’andamento picchiettante, un po’ beatlesiano, nei live-act rendeva il brano adatto a posizioni da metà scaletta. Andò al ballottaggio con un paio di altri pezzi, ma alla fine non venne inclusa in “Bravi ma Basta“.
Eccovi dunque la versione, unica e ufficiale, tratta dal demotape “Il Prosciutto è il Cane“, registrato a San Pietro in Casale, alla Down By Me di Gianni “Go” Fini dal marzo al maggio 1986.

FOTOCOPIAMI DI BACI

(da: “Il Prosciutto è il Cane” 1986, Demotape)
Lui era un tipo un po’ singolare
tecnico grafico di pubblicità
le fotocopie il suo solo amore
lo tramortivan di sensualità
Una copia in bianco e ner
lo riempiva di piacer
Lui si chiudeva in studio la sera
che il capufficio era a casa oramai
fotocopiava per la notte intera
libri riviste e paginoni di playboy
Bestie e oggetti d’ogni sorta
trasferiva sulla cartaInciso: Ma il suo sogno più grande
la fotocopia gigante
come un oceano latente
da naufragarci per sempre

Poi capitò una sera sbagliata
che fu eccessiva la sua ingenuità
Venne sorpreso da un’impiegata
nel pieno della sua attività
Come accadde poi non so
ma lei di lui s’innamorò
E mentre i due soccombevano all’eros
ufficio, notte e gran voluttà
di gelosia impazzì la ranxerox
sfornando copie in gran quantità
La città fu soffocata
di carta fotocopiata

voce PHIL
musica BOB-LAURO
testo PHIL
basso RONNIE
batteria PAUL
cori TED-BOB-TUTTI

 

ditino2 Ascolta “FOTOCOPIAMI DI BACI” in MP3,
            da Il Prosciutto è il Cane

 

ditino2 Per Fansi da putiferio: l’atto di nascita di “Fotocopiami” , ovvero quando Rodiatoce cerca di far ascoltare il nuovo bozzetto ai balenghi della band.

ditino2 La prima esecuzione di “Fotocopiami” è durante la 31° esibizione (Tramonto Concert, Rassegna organizzata dal collettivo delle Aldini Valeriani alle Ex Caserme Rosse, (BO). LMTsul palco alle 19,40 del 16/5/86).

ditino2 Le canzoni del “Prosciutto” già disponibili per il download:
• Sbarbe della Bassa (prima vers.)
• Paul Weller è a Riccione (demo)
• Fotocopiami di Baci (demo)

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ditino2 Nel luglio 1986 Lauro e Phil consegnano a Paul Weller una copia di “Il Prosciutto è il Cane” (contenente Paul Weller è a Riccione) negli studi di registrazione S-B-S di Londra.

Fotocopiami di Baci (LMT - il Prosciutto è il Cane)Per i soliti fissati: appunti d’epoca per il testo di “Fotocopiami“. Anka aveva inizialmente preso una direzione più fantasy, con protagonista un sedicente direttore d’agenzia di nome “Mr. Kandor” e il di lui figlio “Torvo il bassista” (!?).

 

Zazzera

16 Gennaio 1986

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Spalanco uno sguardo al Cherry
con borse a Ispettore Derrick
uno storico mi spieghi che ci faccio qua

Sciarada di storie tenere
servite fra un vino e un hamburger
sempre pronta la diligenza per Cinecittà

Tento un nuovo look che ti sorprenda:
son Rambo! Ma mi pare che tu pianga

Mi sento un ombrello inutile
strappato a cornacchia fossile
cerco i guanti ma li ho persi su da te

Azzardo un fandango semplice
mi copia un facchino esile
La stazione é  pancotto un po’ flambé

Cento treni in tasca e cuore a tombola
La nebbia della bassa attende morbida

Per i guai abbiamo la tessera
e tu che sgridi la tua zazzera
Se lasciarti, se scordarti solo a metà

Canto con Tom Waits steso sul sofà
il coro é a cura dei tombini della città


 

Ballad rarefatta dell’inverno 1985/86, testo di Phil, musica di Bob.
La si trova in seguito su 1)“IL PROSCIUTTO E’ IL CANE” (2° demotape di LMT, Carbone Records, Autoproduzione). Prodotto da Go Gianni Go/LMT nello studio “Down by me” di S. Pietro in Casale, maggio 1986. 2) su “BRAVI MA BASTA” (1° Album di LMT, River Nile Records. Distribuito da EMI). Prodotto da Tim Driver/LMT nello studio «Planet Sound» di Firenze, aprile/maggio 1988.
La canzone non trovava spazio nei live-act del gruppo: troppo d’atmosfera, richiedeva prestazioni vocali che Anka non poteva garantire per ragioni fisiologiche (scendeva troppo in basso, tipico delle composizioni di Rodiatoce) e tecniche (difficile sussurrarla sui palchi che venivano calpestati da LMT in quel periodo). Le suggestioni pescano dalla vita da pendolari dei nostri, e da un periodo di instabilità   sentimentale che riguardava un po’ tutti i Teritals.
Phil ci mette dentro un po’ di bassa bolognese, un po’ di notte californiana (Raindogs di Tom Waits era molto amato da LMT in quei mesi) e il ciuffo di una ragazza, un’amica molto importante per la band, in quegli anni.
Su “FANZ” nr.3, datata giuco 1996, i Teritals celebrano il parto di “IL PROSCIUTTO E’ IL CANE” (2° demotape di LMT, Carbone Records, Autoproduzione).
Le nuove canzoni vengono presentate al pubblico con una specie di autorecensione: ogni membro della band se ne sceglie un paio e scrive alcune righe di commento.
Ecco quello di Lauro O’ Cardighan su “Zazzera“:
«…con un titolo così Non può non essere interessante.
Per me questo pezzo ha la capacità di far vibrare anche gli animi più rocciosi (tipo quelli che hanno fatto loro il motto “sex-money-muscles”). Ascoltandola, ho l’impressione che cose impossibili inizino a materializzarsi.
Poche ciance: 
Zazzera é da ascoltare al più presto; chi saprà  apprezzarla potrà  definirsi un vero intenditore.
MODALITA’ D’USO: ascoltare in cuffia la sera con sguardo rivolto a tramonto estivo/invernale (se a posto con la digestione si possono ottenere gli effetti migliori).»

 

 

 

25°: BIG CLUB

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Discoteca “The Big” di Cento.
Un concertino “in casa”, in questo scomparso locale super-anni ’70, dopo aver aiutato a metter su l’impianto di amplificazione e aver cenato sotto le ali di Mamma Shetland. Arriva il Fanclèb con Gianni Go che annusa in giro, dice “pubblico da sala da ballo” e fa la faccia storta. Infatti si suona in clima ostile, decurtati dall’organizzazione nella scaletta e nel compenso e si arriva ai classici ferri corti di una “Banbolina Punk” sparata al limite dell’udibilità umana.
Ci si spalleggia con l’altra band della serata, gli Egypt, dall’indole più ritrosa, anche nel momento di riscuotere il magro compenso. Finale di serata liberatorio, con bevuta e cantata al pub “Gipsy”
(dall’ agenda di Anka, 27/12/1985)