Dal 1983 al 1987 i Teritals fanno le prove nei Bongo Studios, a Casa Syno. In queste occasioni la sala prende anche il nome di Epol III. Ecco alcune precisazioni storiche del tenutario, il polistrumentista in ciabatte Paul Syno.
«Ma di preciso poi a cosa servono?»
Questo ci chiedevamo io, Frank O’Forte e Lou Maca mentre tappezzavamo le pareti della mia soffitta con i cartoni da uova. Ma sapevamo che il rock provinciale comincia da lì.
Dopo di che San Pietro in Casale non fu più un semplice paese della bassa bolognese ma piuttosto un nuovo villaggio per la tribù dei rockettari incalliti come Liverpool nei passati sessanta o Seattle nei novanta non ancora giunti. Eh sì, perchè era l’ottobre del 1984.
Da allora in poi, prove e registrazioni ai Bongo Studios (la soffitta non più soffitta) con band giovanili chiamate Caz Tinfrega, Banana Boys, Mega Lerz e via dicendo…..
Ma di cosa parlo? Beh, parlo dell’inossidabile Bongo-Sistema di creare dei brani che, nonostante il susseguirsi delle mode e lo sviluppo della tecnologia è sempre rimasto quello.
Tanto per cominciare: la batteria va registrata con un solo microfono appoggiato sul pavimento a 13 centimetri di distanza fra cassa e rullante. Il riverberaggio naturale sarà fornito dal suono che rimbalza sui travi datati 1890.
Seguono chitarra e voce in esecuzione contemporanea sulla medesima pista del registratore. Poi basso e seconda voce (sempre all together) e infine nella quarta e ultima pista eventuali cori o tastierino aggiunto. Quattro piste e buona grazia.
Il tutto mixato in pigiama nell’arco di mezz’ora prima che il brano perda di attualità.
Seguiranno altri Bongo-Rudimenti di registrazione risparmiosa nelle prossime puntate.
Vimercato da Paul Syno