Chi, con l’ascolto di “Fischi per Nastri“, si fosse tranquillizzato pensando: ok, niente di peggio potrà mai essere mai fissato su nastro magnetico, dovrà dolorosamente ricredersi. Prima dei trifulgidi tempi di “Sbagliandosi” e del “Prosciutto“, i Mistoterital avevano già abbondantemente corrotto varie C60 o similia.
Quindi, anche se tali contenuti mai usciranno dagli archivi (c’é un limite a tutto e il dottor Hawking ci ha messi in guardia su certe lacerazioni dello spazio-tempo di cui potremmo renderci responsabili), per ragioni storiografiche eccoci a consegnare a queste pagine-archivio le informazioni che possiamo permetterci di rendere pubbliche.
Questo nastro dovrebbe risalire alla prima o seconda volta in cui Ronnie – non ancora Ronnie, seguì Phil a BoohLagna ad incontrare gli altri ceffi. La produzione è già accreditata a Brian Feboconti, vero-finto-manager-personaggiere creato dal gruppo, che in quel momento era solo un disegno di Phil. Vale la pena (e chi lo dice??!) dare un’occhiata a cosa viene annotato sulla cassetta:
“Time is on my side“, degli Stones, è curiosamente il primo documento musicaTe registrato dal gruppo. Rappresenta bene la strategia con cui i Lini hanno mosso i primi passi: scelto un brano residente nella memoria “affettuosa” di ognuno di loro, lo si suona per prima cosa in una versione grezza ma “fedele”, anche se è raro che i nostri conoscano una canzone straniera con tutte le parole giuste dall’inizio alla fine. Di seguito, ulteriori strofe con parole in italiano azzerano ogni possibile gradimento da parte dei fan del gruppo preso di mira e fanno drizzare le orecchie a qualche studio legale d’oltremanica. La ridondanza di Ted Nylon, che utilizza appieno la funzione poetica del “discorrere di cibo“, traccia una prima linea politica per i testi del gruppo. Il personaggino “soggetto” che canta nella seconda parte di “Time…”, molto più prosaicamente del suo collega delle strofe stoniane ci comunica che “quando va a casa/mangia sempre carote”: difficile pensare che questa notizia possa essere essenziale per qualcuno. È piuttosto il precipitare del significato che affascina l’ascoltatore, la goffa negazione della risoluzione romantico-rokkettara, il masso che vieta all’impalpabile canzone dei Rolling Stones di librarsi leggera e suggestionarci. E’ il personaggiante di Nylon che entra di colpo (per sbaglio) nella sala dove Jagger e Richards stanno registrando, solo per affermare la sua fame di ortaggi e il suo bisogno di comunicare. Interessante l’esperimento dadaista de “La colla del terrone“: ognuno dei membri della band aveva un testo differente che rispettava solo scansione, cadenza e accenti. Le parole, frullate assieme secondo il gradimento del suono, venivano cantate all’unisono. Una poltiglia incomprensibile, ma certi avanguardisti ne sarebbero andati fieri. Con basso, chitarra, tastiera, armonica e scorreggiofoni vari, lo psicodramma poteva cominciare.
“Sono rotto…” è la prova che peggio si può (e forse si deve): i Teritalz realizzano un’estemporanea versione di “Sono rozzo, sono grezzo e volgare” degli Skiantos più demoralizzante dell’originale. Da brivido.
“Brown sugar” degli Stones, ridotta a “Bravo sugo“, nasce da una riflessione sul ragù che è sempre tanto abile quando decide di saltare, sua sponte, sulla camicia pulita. “Miseria/y“, dal brano ruggente dei Beatles, parla ancora di cibo, quale principale elemento di comunicazione con l’esterno, da parte del semi-autistico io-collettivo-cantante della band. Questo epifenomento prende di solito le forme di un tizio ansioso di dirci 1) chi/cosa è, 2) dove va/cosa fa di solito, 3) cosa mangia. Qualche volta, conclude con una 4) presa di posizione su qualcosa di completamente avulso dal resto della strofa. Avulso, ahimè, anche dal punto di vista metrico.
“Sbagliandosi in para“, in fine, è un titolo così bello che i nostri se lo ricicleranno per il primo DEMO TAPE ufficiale (omonimo, 1984)
Capite come, con contenuti del genere, l’imparare a suonare bene non fosse fra le priorità dei Nostri.
Del resto si tratta di una tardiva cassettaccia fuori tempo massimo, che dello spirito gastro-anarcoide dei primi tempi conserva solo forse lo stile grafico urticante. Viene ringraziato un certo Paolo per aver tirato fuori la sua Gibson da sotot il letto dopo tre anni di inattività. È inopinatamente in formazione anche il segretario ultrafinto del Fancléb Archie Reddavid. È comunque segnata la formazione:
Lato b
Tutti Busi o’ chiusi
Let it Be
Satisfaction no no no (nel vero senso della parola)
When I Call Up
Blues nr.7 Tomueits
Sinceramente, non pensavo proprio che nel mio archivio di testi potesse esserci qualcosa in grado di stupirmi, ma mi sono dovuto ricredere. Una volta trovato questo articolo, dell’esistenza del quale avevo un vago ricordo, l’ho letto e… non mi sono riconosciuto. Cioè, mi sono riconosciuto in parte, e riflettendoci quasi direi che ci riconosco un […]
29 agosto 1987
Ore 11:00 alla Down By Me. Suoni e accordature mentre Gianni Go ci fa ascoltare brani suoi. Paul Syno, che ha ufficialmente lasciato il gruppo, é venuto a registrare le basi di batteria, subito dopo lascia velocemente lo studio. Ronnie e Bob agili sulle ritmiche, poi Phil parte con le voci, in assenza di Ted che chiama e conferma che ci sarà domani.
Breve pasto al bar Italia poi Lauro inizia il suo lungo lavoro di cesello su John Wayne. Phil aggiunge l’armonica.
In visita Brian con un possibile nuovo batterista, tale Nello Manga (?). Stop ai lavori alle 17:00 per impegni di Go Gianni Go, si va ad inaugurare la Epol IV (stanza-sala prove a casa di Lauro, XII Morelli) con un giro di ripasso dei brani nuovi e racconti anglo-irlandesi di O’ Cardighan. Poi tutti al “4° B-Day” festa della birra alla “Bamba“.
30 agosto 1987
In studio alle 14:30, questa volta con Ted Nylon. Lauro O’ Cardigan subito all’opera su Canini, Aspetterò e Addio Vecchia Stufa. Bob Rodiatoce fa un cantato doppio su Drole de Guerre. Altre voci e coretti di Ted e Phil. Bob scappa a Booh Lagna a prendere il treno, trsportato da Ronnie.
3 settembre 1987
Sistemazione finale delle voci di Ted e Phil, battiti di mani e percussioni in più. Si prova una tastiera su Aspetterò. Si inizia a mixare finché arriva Lauro per le sue chitarre, anche slide, su Drole e Cacca Cacca. Si finisce di mixare tutto alle 20:35.
VAI A IL PROSCIUTTO È IL CANE
VAI A SBAGLIANDOSI IN PARA
VAI A I TRE DEMOS
VAI ALLA HOMEPAGGIA
MANGIATE CHILLE
Il tre novembre 1984 i Mistoterital sono alla Down By Me di Go Gianni Go, a S. Pietro in Casale, per registrare un primo demo-tape. Lo studio privato é nella spaziosa cantina di Gianni Fini, magnificamente attrezzata per registrazioni. L’impareggiabile Go, un tempo professionista del live-act (fondatore, cantante, compositore, front-man di “The Lice“, complesso nato nel paese della bassa bolognese ed operante fra la fine dei ’60 e la prima metà del decennio successivo, ma, in verità, personalità musicale troppo ricca e poliedrica per essere limitato a quella prima eperienza) si era creato il suo “covo”, in una saletta acusticamente isolata, con postazione di batteria fissa ulteriormente circoscritta, pianoforte, tastiere, percussioni varie e un prezioso reperto: un autentico mellotron.
Alla consolle, Gianni manovra un Fostex otto piste, da cui ricava tutto il ricavabile. In questa e nelle succesive session di regitrazione.il nostro regala assoli di Fender e anche la sua bellissima voce in vari cori. Dirige il lavoro da vero produttore, consigliando, migliorando, raddrizzando, ed intervenendo in prima persona in caso di manifesta incapacità dei nostri cinque cialtroni.
I ragazzi hanno provato al loro meglio i brani fin qui inventati, ed anche alcune possibili cover. Segnaliamo che in questa occasione i nostri per la prima volta suonano “Gloria” di Van Morrison/Them, infilandoci dentro la sigla delle “fiabe sonore” dei Fratelli Fabbri Editori, ricordo d’infanzia collettivo.
Ed ecco, in dettaglio, le sessioni alla Down By Me:
SBAGLIANDOSI IN PARA – REGISTRAZIONI: GIORNI 1 / 2 |
Phil ha preparato, nel frattempo, l’immagine per la copertina: cinque pupazzetti in DAS rappresentanti i Mistoterital, fotografati da Mac Macrè. Il set fotografico é allestito dietro casa Anka, a Sanpietro Incas ALÈ!
19 marzo 1986
Bob, Paul, ted e Phil alla Down By Me di Gianni Go alle 15:00, raggiunti poco dopo da Ronnie. Lauro arriva alle 18. Mentre si fanno i suoni della batteria si commenta il passaggio su Videomusic di due giorni prima: i Teritals per la prima volta su una rete nazionale, con le votazioni di “Indipendenti ’86” e la laurea di Bob, che é stata ieri.
Si registrano le “lepri” di Maledetta Domenica, Zazzera, Mangio di Tutto, Sbarbe della Bassa. Poi Bob con la ritmica e Ronnie con il NinoBix. Mettiamo giù le voci di Maledetta e Zazzera. C’é un momento dark con i nastri al contrario poi le paste di Lauro.
Moe Herr e Lou Smile passano a salutare.
Ted e Phil fanno un po’ di spesa alla Coop per il party previsto in serata, ovvero il “Pantofola Party“a Pieve di Cento, pensato per radunare amici e indurli a votare LMT al concorso di Raistereouno / Videomusic / Arezzo Wave di cui sopra.
12 aprile 1986
Iniziamo alle 14,30. Band e amici faccioni si aggregano via via lungo il pomeriggio. Chitarra solista di Lauro sulle 4 canzoni registrate l’altra volta. Rifatta chitarra di Bob su Sbarbe. Altra voce di Phil su Zazzera. Perfezionismi di suoni con Fender e coro “Spirit of ’84” tutti assieme, per Mangio di Tutto. Stop alle 20:00.
14 aprile 1986
Tutti presenti attorno alle 17:00, si comincia registrando le basi di Crescentina rap (Sussidiario), Gira al Gommista, Fotocopiami di Baci, Verdura sulla Luna. A quest’ultima si decide di cambiare ritmo. Canto appoggiato per non accellerare. Basso e ritmica per le prime due. Rifatto più volte l’attacco di Crecentina.
Su Gira a Gommista mettiamo il chorus sul basso, più attenuato sulla Valle di Giosafat. Poi un’altra chitarrina “alla Fripp” là dietro, lontana… Stop alle 20:00.
2 maggio 1986
Si attacca alle 15:40, con Ted che raggiunge il gruppo alle 17:00. Si mettono basso e chitarre ritmiche su Fotocopiami e Verdura, poi Lauro lavora di cesello sulle quattro songhe registrate il 14/4. Seguono le basi di un nuovo gruppo: Paul Weller é a Riccione, I Peggiori, Atollo k, Videodipendenza. Avanti fino a chitarra ritmica compresa. Per qualche ragione durante questo pomeriggio la voce di Orso Yogi Kossiga appare ogni tanto e cerca di convincerci che “sonno io Misterr Nesquicch!“. Registriamo il cantato di Paul Weller e Atollo k, e Lauro ci soccorre nuovamente con dolcetti provvidenziali.
Passano per un saluto L’Ama, Mantovani, Corotti e a sorpresa la Prefàns, nostro mito. Sul finale arriva anche Pap Pillon. Accatastati da Moe Herr per una cena, poi irruzione da Ella Brett che é fumatissima.
3 maggio 1986
Ultimissime rifiniture di chitarra solista e voci. Una foto sulle strisce pedonali davanti allo studio di registrazione: come farsela mancare?
Ore 15:30 Alla Down By Me la band inizia senza bassista, con Brian Feboconti e P.J. Cotton. In visita, durante la giornata: Moe Herr, Claudia Splass, Ciro Drosofilo. A richiedere più tempo é Pierd…
Sorgente: Sbagliandosi in Para giorno 2/3
Ore 14:45 Alla Down By Me, ci siamo tutti tranne i convocati speciali Otto Blues e Dan Gora che non si faranno vivi per nulla. C’é Mario Torcia – P.J. Cotton e c’è Lele Gante a so…
Sorgente: Sbagliandosi in Para giorno 1
Un post faceto, per puro cazzeggio, una volta ogni tanto ci può stare, no? Buon divertimento, o almeno spero.
Si dice che in linea di massima le band italiane di oggi, così come tanti cantautori che amano nascondersi dietro un’identità “da gruppo”, fatichino a inventare nomi decenti e ne adottino dunque di merda – e di merdissima – perché quelli buoni sono già tutti impegnati. Non è però andata sempre in questo modo, no: ci sono stati momenti in cui l’italica creatività partoriva sigle sociali irresistibili, soprattutto nell’ambito del rock demenziale e del punk. Eccovi cinque illuminanti esempi. Avrei voluto inserire anche i Peter Punk, ma quantomeno in certi ambiti sono parecchio conosciuti e sarebbe stato banale.
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Il Pesce Klooso sta nel manifesto di LMT in quanto portatore della chiave del tafanario dove la band tiene gli abbozzi, i manoscritti delle canzoni e tutte le carte delle merendine mangiate durante le trasferte per concerti. Il Klooso capisce quando non é aria (infatti é acqua) e si allontana per evitare che i Teritals, assaliti da pudore e vergogna, prendano la loro intera produzione musicale e la diano in pasto ai pesci (altri, più grossi).
Il Klooso é originario dei fiumi della Cirenaica, ma i cambiamenti climatici del pianeta, di cui lui ha letto su Wikipescia, lo hanno convinto ad anticipare i colleghi (perché poi in Autokrill terminano quei buoni panini al salnitro).
Narra l’aneddotica teritalsa di innumerevoli occasioni in cui i nostri rockerz preferiti, nella fretta di rimettere mano ai canovacci delle song, si siano sbagliati e abbiano preso in realtà le cartacce delle merendine, eseguendo e pubblicando queste ultime nei loro album.
Ma tanto era uguale.