BUSCADERO N°74
TRACCE-APPUNTI DI NUOVO ROCK ITALIANO
di Fabrizio della Porta e Gilberto Maina
A Cuneo, nel bel mezzo di settembre, il rock nostrano ha fatto la conta: nei tre giorni del maggior raduno italiano c’erano quasi tutti, e pure la diretta radiofonica sulla rete di stato. Un momento importante per una scena attiva, che continua però ad essere confinata ai margini del grosso mercato. Le vendite dei Litfiba o dei Sick Rose -tanto per citare due tra le realtà commerciali del settore- continuano a fatturare comunque in maniera irrilevante se rapportate alle canzonette del cantautore di turno, per non dire peggio. E’ un segno preoccupante, ma sono proprio manifestazioni come Movimenti ’87 che possono -o almeno tentano- di mutare questo stato di cose. Saremmo curiosi di sapere quanti ascoltatori scettici della diretta RAI si sono recati nei giorni sùccessivi dal negoziante di fiducia a chiedere i Denovo piuttosto che Bennato. Quanto, tempo fa, vi parlammo su queste pagine dei giovani di Cremona e della loro intraprentenza, avevamo intenzione di presentarvi attraverso un esempio una vasta e felice fetta di giovani generazioni la cui capacità di sfornare progetti pazzoidi e quasi impossibile è pari, spesso, alla difficoltà di una loro normale messa in atto. E’ successo però che la maggior parte di queste “storie di ordinaria follia” abbia sortito un effetto talmente pirotecnico da lasciarci un po’ tutti col naso all’insù e con gli occhi sbarrati.
L’ultima volta è successo a Cuneo. Dal lavoro dei ragazzi di “Suoni del profondo nord” (in precedenza solerte ma limitato ad un’area regionale) è nata una rassegna che, dal momento, non ha pari in Italia: 33 gruppi di indubbio valore (quasi tutti) e di diversa provenienza (dai Denovo agli Out Of Time) si sono succeduti nelle serate dell’11/12/13 settembre su di un palco alI’interno di un’area messa a disposizione dal Comune, con il patrocinio della Provincia. Niente male davvero come “prima”, grazie soprattutto all’applicazione di un giornalista/protuttore ora anche organizzatore che risponte al nome di Leonardo Borghese, ma grazie, altresi, alle ottime esibizioni di buona parte dei gruppi: se in testa stanno ancora una volta gli ormai esperti CCCP (che hanno presentato il loro nuovo spettacolo e che hanno molto favorevolmente impressionato mr. James Brown giornalista del New Musical Express presente a tutte e tre le serate) subito a ruota seguono Carl Lee, Not Moving, Boohoos, Boppin Kits e Kim Squad. I problemi organizzativi ci sono stati, ma sono stati limitati alla prima giornata. Il pubblico, forse preso alla sopravvista talla velocità ti esecuzione della rassegna non ha avuto tempo ti organizzarsi ed è cosi arrivato talle sole zone limitrofe. Però adesso che siete avvisati preparatevi fin t’ora at una possibile, fortunata, auspicabile, edizione di “Movimenti 88”.
DEMENTIAL-MANIA
Dedichiamo questo mese un piccolo spazio della rubrica ad un “genere”à musicale tornato prepotentemente in auge in quest’ultimo periodo: il neo – post – trash – rock (!?, etc.) demential – sound. Alfiere di questa neuro crociata sono i fantomatici Lino & Mistoterital, dei quali da tempo aspettiamo l’esordio discografico, ma di cui dobbiamo accontentarci delle sole due prove esilaranti su nastro.
Tre dischi usciti recentemente a dimostrazione della crescita di questo nuovo sound. Il primo in ordine di tempo è un LP compilation intitolato Lupo Solitario, ed è il manifesto sonoro della fortunatissima serie televisiva andata in onda pochi mesi fa. Saltanto a pié pari le penosissime prove di Vito, Siusy Blady, Gemelli Ruggeri, prendiamo invece in considerazione le più allettanti sonorità che ci provengono da Little Tonno, I Figli di Bubba, sette Performers che operano nelI’area post – demenziale (tra i quali compaiono Mauro Pagani e Franz ti Cioccio), che intolatrano Bubba, il loro profeta, e ultimo dei Guru viventi; successivamente ci intratteniamo con i Panico alla Scala, che in tempi pre – ideologici si chiamavano Gino e i Maiali e praticavano una musica densa di contenuti pre – volgari (oggi suonano una musica pre – superflua, leggera ed evanescente). Ottimi anche l’invasione degli Uomini Paprika, moderni cantastorie porno-rock; ma il clou dell’intero lavoro è il brano John Holmes del gruppo Elio e le Storie Tese, teorici dell’imbarazzo puro e del neuro – umorismo, esponenti del neo – coprofagismo, portatori sani dello schifo come provocazione poetica, si presentano con questa spassosissima canzone dedicata at un famoso divo di filmetti pornografici. Il secondo lavoro che prendiamo in considerazione si intitola Aria Malsana, uscito per la Spittle, distribuito dalla Toast, scritto, diretto, e musicato da un altro pazzo scatenato: Sandro Oliva coi i suoi fedelissimi Blue Pampurio’s. (…)