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Quei gran pezzi dell’Emilia Romagna

Continuando la serie “consegnati all’Astoria”: trovato da Ted Nylon presso la Biblioteca Sala Borsa di Bologna il volume: “Quei gran pezzi dell’Emilia Romagna”queigran_LMT2di Brunotto Salvarani (Carpi, 1956) teologo, saggista e giornalista e Odoardo Semellini (Modena, 1960), operatore culturale ed esperto di cantautori. Casa Editrice, il Margine, 2017.

LMT vengono citati a più riprese. Nel Capitolo 13 (i primi passi del demenziale, ovvero non c’è gusto in Emilia ad essere intelligenti) nel paragrafo “Da Satie a Giobbe” vengono segnalati come la migliore tra le migliaia di imitazioni “perfettamente riuscite” degli stessi Skiantos (citando una celebre dichiarazione di Freak). Compaiono anche a pag.371 nell’elenco dei gruppi di Bologna e provincia. Ma nella seconda parte del libro cioè il dizionario delle canzoni emiliane inqueigran_LMT1alfabetico ci sono anche loro con “Sbarbe della Bassa” (appena sopra “Scirocco” di Francesco Guccini). Dopo un veloce profilo della band viene citata la strofa: “Tu sei nata a Baricella/ ma il profilo è da centese/ cambi il maschio un poco spesso/ me lo dici troppo spesso (di nuovo, appunto, sbagliato! La frase giusta è “dopo un pesso”) /io per questo vado in stresso/ ecc.ecc. 

Per il testo in dettaglio si rimanda alle foto concernente quipresente perlaquale.

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Soundcity8/9/86

“Centinaia ne vengono fuori!” è la frase di rito con cui i Mistoterital accoglievano e accolgono tutt’ora la comparsa di nuove immagini che li ritraggono con le mani nel sacco della loro farina musicale. La fortuna (?) di essere attorniati da amici, fidanzate, fansieri e fansine dediti allo scatto fotografico, ha reso il loro album dei ricordi ben pasciuto fin dall’inizio delle loro imprese.

lo stesso Ted Nylon, ai tempi in cui pendolava fra Palmanova e Bologna, produceva e stampava foto, su carta jugoslava dalle forme più irregolari (fiume zambesi, esagono, giudice internazionale). Così rallegra ma non stupisce il ritrovamento di nuovi reportage, questa volta dall’archivio personale e professionale di Luciano Nadalini, fotografo bolognese qui inviato sul campo per conto del L’Unità.
In queste prime tre immagini: 8/9/1986, i Mistoterital a “Soundcity”, finale della rassegna/concorso fra band indetto dal Festiva Provinciale dell’Unità, Bologna (esibizio nr.48). Frank O’ Forte sostituisce Ronnie, in viaggio. Non è chiaro come i nostri riescano ad esibirisi, con quelle luci sparate dal basso, ma forse sopravvalutiamo il livello di presenza a se stessi dei Linos durante i live-act. LMT si disputano il primo posto con Danger Zone e Nonna Fausta Blues Band. Arrivano secondi.

FONOARTE, blog di musica e cultura, 29/1/18

“Stupore e ridondanza sono le parole d’ordine. Non avevamo finito di meravigliarci dell’ascolto di “Fischi per nastri: demos y rarez”, pubblicato repentinamente lo scorso marzo dalla Again Records, che la stessa etichetta ci delizia di una nuova uscita dedicata a Lino e i Mistoterital, in un disco che raccoglie tutta la loro discografia ufficiale ed una infinita quantità di brani inediti, demos e live. Un doppio CD ricchissimo di 40 pezzi rimasterizzati che vanno a riempire i due dischi del cofanetto “al limite della capienza”, come avrebbe detto Sandro Ciotti.

Bologna, 29/01/2018 – Viene pubblicato oggi “Dischi per fiaschi”, antologia su doppio cd dedicata a Lino e i Mistoterital, gruppo generalmente catalogato come rock demenziale, ma che si è contraddistinto per l’originalità e la profondità delle citazioni, l’ironia, le pirotecniche esibizioni live e la contaminazione con altri media. Infatti la band è stata caratterizzata da produzioni extra-musicali, con la pubblicazione di libri e fumetti (il frontman Roberto Grassilli ha lavorato nei ’90 come disegnatore per la rivista Cuore), la conduzione di programmi radio, la gestione di un parodistico “Fancleb”. L’album “Dischi per fiaschi” raccoglie al suo interno i due album ufficiali “Bravi ma basta” (1988) e “Altri nani” (1991) più una serie incredibile di bonus tracks divise tra inediti e live, che riempiono i due dischi al limite della capienza. Ci sono i brani della cassetta “Democratiko” del 1989 e “Ghemo i demo” del 1992, tutti pezzi inediti, alcuni mai ascoltati prima, come “Non vieni al concerto?” e “Ci vorrebbe Tex Willer”. L’opera si chiude in bellezza con il concerto “Live Cuore Festival 1991”, sette pezzi scatenatissimi ed una esilarante cover di “Romagna mia”. Cofanetto imperdibile per chi ha amato la band e non ne ha dimenticato le gesta.

“Con questo disco abbiamo riportato alla luce l’intera produzione di Lino e i Mistoterital” ha dichiarato Maurizio Volpes della Again Records “e fortunatamente il gruppo non aveva a disposizione ulteriori inediti perché non avremmo potuto inserire un minuto in più di musica in quanto i due erano CD stracolmi!”.

Pubblicato dalla Again Records, l’album antologico “Dischi per fiaschi” di Lino e i Mistoterital sarà disponibile per l’acquisto a partire dal 29 gennaio 2018 nei migliori negozi di musica alternativa e sui più importanti WEB Stores nazionali ed internazionali (Ebay, Music Stack, cdandlp.com , discogs.com, ecc…). Per informazioni ed acquisti è possibile anche scrivere all’indirizzo email info@danzemoderne.it”
(da FONOARTE, blog di musica e cultura, 29/1/18)
http://fonoarteblog.blogspot.it/
#LMT #linoeimistoterital #DischiPerFiaschi #records #theeighties #80s #tapes #italianrock

Fischi per Nastri

LINO E I MISTOTERITALFischi per nastri: demos y rarez [again_o5]
Siamo lieti di annunciare la nostra nuova ristampa: Lino e i Mistoterital, storica formazione bolognese, che ha attinto la propria ispirazione dal fenomeno rock demenziale inventato dagli Skiantos, ma con la capacità di muoversi all’interno di linguaggi diversi, quelli conclamati della cultura pop ed altri ad essa contigui, in modo originale ed irripetibile.

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Esplosivi dal vivo, hanno costruito il loro successo con il passaparola, distribuendo migliaia di audiocassette dei tre demotape registrati prima del loro esordio su vinile (“Bravi ma basta” del 1988).
Questi tre storici demotape, Sbagliandosi in para (1984), Il prosciutto è il cane (1986) e Max Lo Smilzo (1987), finiscono ora sulla raccolta “Fischi per nastri: demos y rarez”, cd album strabordante di 23 brani restaurati e rimasterizzati, che farà la gioia di chi non ha mai dimenticato le loro gesta.
Per richiederlo, scriveteci all’indirizzo email info@danzemoderne.it
Il CD arriverà, con i tempi fisiologici delle distribuzioni indipendenti, anche nei negozi di musica. Lo si può comunque trovare nei principali webstores nazionali ed internazionali come eBay, Cdandlp.com, Discogs.com, Music Stack, ecc…

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Per esempio, se incontravano un musicante magro, allampanato e con un cespuglio di capelli in testa, non sarebbe stato classificato come un essere “tipo Branduardi“, ma più probabilmente un “Branduardiere
(da “compendio di diritto canonico: tracce mistiche sul sentiero di LMT” Bruno Atté, ediz. Bravi Sarti, 2013).

Inoltre, ad accompagnare i Teritals nelle trasferte musicali c’era sempre una discreta folla di creature prodotte in proprio, squalificate ma esilaranti.  Nascevano abitualmente sui pulmini affittati dalla band. Emergevano dal tribuglio di cazzate, citazioni, rimasticature balenghe che occludevano tutto lo spazio del viaggio.
Era come se i Lini si portassero dietro un bolo di fecondo stracchino, il quale, opportunamente stimolato dai loro delirii, emetteva questi personaggini talvolta per intero, talvolta troppo deprimenti persino per la stessa band che lascava che lo stracchino se li riprendesse.
Presenze come Frate Mento (un religioso titolare di una rubrica di posta mai divenuta operativa), Zio Fermino (un parente infermo che comunicava solo tramite la pressione delle chiappe su certi sensori della sua poltrona) o Aleardo e i Suoi Pinguini di Sedano (un fantasista che avrebbe dovuto fare da supporter nei live-act del gruppo), non raggiunsero mai la soglia minima di dignità per diventare un tormentone ufficiale dell’LMT entourage.

Le note di Lino

il Ponte  22 ottobre 2015

A distanza di qualche chilometro dalla Riviera romagnola, nasceva negli anni ’80 una band destinata a lasciare il segno: Lino e i Mistoterital. Tra i componenti spiccava il disegnatore Roberto Grassilli.

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Originario di San Pietro in Casale ma riminese d’adozione, frontman del gruppo Insieme a Bobbi Gualtirolo (chitarra ritmica e voce)  e Francesco Garbari (secondo cantante e tastierista). Partendo dal titolo, il loro era tutto un gioco di parole sui tessuti, compresi i nomi d’arte: Bob RodiatocePhil Anka, (Roberto Grassilli) e Ted Nylon.

Cosa ricorda di allora?

“Abbiamo passato un anno a in­ventate storie sulla nostra band e ne è nato un fumetto disegnato da me, ancor prima che esistesse. Poi nel 1983 la cosa ha preso piede e siamo andati avanti 10 anni”

Che ambiente si avvertiva in quegli anni?

“C’era modo di suonare in molti posti, dai circoli alle feste ed erano gli stessi club a chiamarti. Oggi è molto più difficile trovare spazi per suonare”.

Come sono nati Lino e i Mistoterital?

“In un periodo In cui il punk aveva smantellato tutta la musica precedente, ci siamo riscoperti amanti dei Beatles e della loro vena ironica. Da lì, sulla scia di suggestioni inglesi, come il fenomeno dei Monty Python, abbiamo cavalcato il demenziale, ma non era solo questo, si sentiva che avevamo qualcosa da raccontare. Nel giro di poco tempo slamo riusciti a suonare in tutta Italia, dove talvolta la nostra musica ci aveva anticipato con lo scambio di semplici audiocassette tra gli amici universitari, ma ci apprezzavano anche critici di importanti riviste quali Rockerilla o il Mucchio. Siamo stati inoltre ospiti del programma “Doc” di Renzo Arbore, che andava in onda alle 15 del pomeriggio su Rai 2″.

E oggi?

“In quegli anni era nato un fan club In cui ognuno veniva tesserato e registrato con un apposito nome d’arte. Quando lavoravo alla rivista Cuore ho avuto modo di creare il sito del gruppo, che è stato il secondo in Italia. Oggi il gruppo é ancora vivo in rete e ogni tanto ritrova qualche fan affezionato o viene scoperto da qualche curioso”

Irene Gulminelli