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The Fanz

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L’organo inefficiale dei Mistoterital, confezionato da loro stessi con l’aiuto del Fanclèb, ha avuto la stessa forza ridondante delle loro canzoni, se non addirittura maggiore. Uscita per 13 volte (da Micembre 1985 a Mango 1991), la Fanza conserva il sapore originale della produzione multistrato di LMT,
riportando cronache, recensioni, anatemi, esaltazioni e annunci generici riguardanti la band. Costruita con forbici colla e fotocopie, veniva “tirata” al massimo in un centinaio di esemplari, molti dei quali venivano inviati via posta, gratuitamente, agli “iscritti” nel Fanclèb.

Fanz nr. 3 – Giuco 1986
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Copertina finta ma vera scartata
dall’editore per il numero 16 di “The Fanz”, osabre 1993.
I Mistoterital: vivi, ma heavi!

20°: BEVERLY HILLS COPPARO

Esibizione nr.20, 29 settembre 1985, per l’inaugurazione dello “Screen video club”, circolo Arci di Copparo (Fe).
Eseguita dal vivo la prima volta “Sussidiario” (“Crescentina Rap“) Da questa data resterà inamovibile dalle scalette dei concerti di LMT. Ultimo live-act con P.J. Cotton, che viene risucchiato in Campania.
Qui il link a un frammento sonoro, in feroce bassa fedeltà, ma in grado di restituire il tono della serata.

i Truffattori

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Un altro spettacolo, totamente improvvisato, su richiesta dei gestori del Caffè del Teatro, viene arrangiato dai nostri.
Dyno Mutan, uno degli interpreti, ne viene a conoscenza solo alle 18 della sera stessa. Il nome “Truffattori“, coniato per l’occasione, non verrà più riutilizzato. Questo il volantino d’adescamento:

18/12/84, Caffè del teatro, Bo, ore 21.30

LMT prodacscion presenta: I TRUFFATTORI in: “DI PALO IN FRASCA”). 

 

 

pre-censione: Andro e i Lestofinti

Questo brano è stato scritto dall'amico giornalista Mel Jam prima dell'esibizione dei nostri. A quei tempi, il "Previval" veniva preso molto sul serio.

Andro e i Lestofinti

(Bologna, Caffè del Teatro, 15 maggio 1984)

Solo ieri sera, martedì 15, abbiamo assistito alla presa del potere teatrale a Bologna da parte di un losco gruppo di prezzolati cabarettisti di estrazione damsiana. Sono questi “Andro & i Lestofinti“: un trio di anime perse alla ricerca di una parvenza di sè nei meandri del Caffè del Teatro. Complice dell’opera é la “Lino & i Mistoterital Production“, la più meravigliosa truffa escogitata negli ultimi tempi dalle pervicaci menti dei Nostri (sempre loro). 

Andro e i Lestofinti sono entrati in scena alle ore 22, mentre sottovoce Lesto (già noto come Ted Nylon) ci confidava: “E’ un insulto al teatro”. 

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Non così ha pensato il numerosissimo pubblico, che ha applaudito ed esortato in continuazione i Finti, catturato dalla magia tecnica e dalla serie rutilante di interpretazioni offerte dai tre Lesti. Li abbiamo visti cercare le parvenze negli autentici panni di Mike, Enzo, Corrado, Renzo, Beppe, e poi di Celentano, Rascel, Gustav Thoeni, concorrenti di quiz, ricercatori di amici di guerra, Pinocchio, cantantil d’opera, belle lavanderlne, patate austriache e marionette friulane, mentre John Lennon e Cecchetto, caparbiamente nascosti tra il pubblico, hanno ostinatamente simulato fino alla fine di essere vivi. Non così invece  Filippo Tommaso Marinetti, che ha inutilmente cercato di far credere  alla propria morte, pur facendo continuamente capolino (e i mistoterital) da dietro le quinte. Notevolissima ci è sembrata la serie di commedie brevi lette e recitate dai Finti commentando la propria simulazione di recitazione con apprezzamenti isterici ed autoermetismo che ha mandato in visibilio tutta la prima fila (Ìe altre seguivano). Colgo l’ occasione per ricordare che “Il biologo del senso unico” è praticamente stata scritta a casa mia. Grazie.

Di queste commedie  abbiamo già perorato la candidatura al Nobel (per la Pizza). In compenso, la massa del pubblico ha applaudito senza motivo alcune performance finali dedicate al celebre motto “Ma cosa volete da noi?”, proprio poco prima che i Finti ci dichiarassero in esclusiva, con aria incredula e costernata “… e ci pagano anche! ” Per queste sole parole ci sentiamo di dire che il Lestoteatro, forse la prima forma spettacolare del previval, uscito allo scoperto, ha un enorme futuro di fronte a se’, non appena avrà preso coscienza delle proprie forze. Alla prossima.

Mel Jem

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Sei marzo 1984, seconda esibizione in assoluto dei Teritals. Paul, Bob, Ted e Phil, (Ronnie era appena arrivato e stava ancora osservando la situazione) con pochissimo repertorio proprio, accettano un invito lanciato da “Abo” Campanini, lo sfrenato assessore-complice di Pieve di Cento (Bo).
Si tratterà di suonare in strada, durante il corso mascherato “in notturna”. E visto che di carnevale si tratta, i nostri scelgono di indossare le sacre palandrane dei loro eroi-numi tutelari. Nonne, mamme, mamme di fidanzate ecc…, vengono arruolate per confezionare credibili copie dei costumi indossati dai Beatles del periodo “Sgt. Pepper“. Con una scaletta consona, si installano sotto ad un portico (ribattezzato il Wooltone*) nel centro storico del grazioso paesetto, montano la Meazzi di Syno e un circa-impianto-voce.
Brian Feboconti, ormai calato nel ruolo di manager di LMT, assiste i nostri per la logistica e anche per il beveraggio. C’è un faro appeso in alto, una prolunga che arriva da chissà dove. Paul Syno non vuole in faccia i baffi di Ringo, Shetland resta in borghese e suona il suo basso solo in qualche canzone (quelle che aveva fatto in tempo a provare). Un unico Lino-brano in scaletta: “Ti ho portato il Bronchenolo“.
Nell’euforia carnevalesca, l’evento risulterà molto coinvolgente, con il pubblico che sta al gioco e simula qualche momento di autentica-finta isteria. E nella simulazione, ad un paio di ragazze succede di piangere davvero!
Nell’album dei ricordi risultano i visi congestionati di Moe Herr, Vanni ’80, Graham “Granarolo” Cachemire, Otto Blues, Fabiana, Cecilia, Annalisa, Letizia, Raul, Luca, Barbara, Rita e Uldo Rebus… Uno degli amici sostenitori della prima ora riceve in modo deterministico il proprio pseudonimo-terital: in tutte le foto della serata appare sempre ritratto sotto alla stessa scritta vergata su di un muro: “Uldo“. Uldo Rebus da allora, appunto.

Woolton: rione di Liverpool dove viveva John Lennon. Presso la chiesa di St. Peter in Woolton, ad una festa parrocchiale, si incontrarono per la prima volta Lennon e McCartney

MAURO “JOE BENZA” LUCCARINI

197442980_cc047072b6_oMembro anziano del nucleo storico del Fanclèb, fondatore del gruppo cabarettistico dei “Banaloidi“, sodale, collega e datore di lavoro diPhil Anka fin dal 1981.
Le piste dei due si sono incrociate, negli anni, numererrime volte: sono stati colleghi nell’agenzia di servizi “Programma Uno” (1981/82), co-fondatori di gruppi esilaranti e militanti nell’inesistente band denominata Joe Benza e i Gasometri (1982, Phil Anka trova il suo nome proprio all’interno di quel gioco di simulazione). Grafici del settimanale Cuore (Mauro era autore del progetto grafico assieme a Bolognini e nel 1990 chiamó Phil nella pattuglia bolognese di impaginatori). Ancora oggi i due continuano ritrovarsi in progetti comuni, come, ad esempio, il Biografilm Festival di Bologna.

i Banaloidi sono stati in un certo senso il gruppo “gemello” dei Mistoterital, nel mondo “parallelo” dell’umorismo cabarettistico: stesse ispirazioni, stessi atteggiamenti positivi e rilassati, stesse tendenze umoristiche. Luccaro, Bolo, Max, Cama, Dello e Giannero, spesso accompaganti da Greta, Adriana e Monica, erano assidui frequentatori dei concerti di LMT, sempre primi ad esortarli a fare il peggio possibile (tipica l’invocazione di Mauro sotto il palco: “Ruvidi! Ruvidi!“).
E fra il peggio, ricordiamo ad esempio quando Luccaro, nei panni di Arduo Melassa, ritirò la medaglia “kitsch ’85” al valore banale insignita ai Banaloidi (2° compleanno di LMT, 15-12-85. la sera in cui si sniffò l’Idrolitina). Quando invitò i Lini ad esibirsi trasformati in band pseudoslava al Montenegro Tango Party. E ogni volta che è salito sul palco a introdurre i nostri, vestito con una giacca con fette di mortadella, esaltando il pubblico in attesa (nella foto in alto: Joe Benza presenta LMT al Velvet di Rimini, 13/1/’89). La sua partecipazione alle riprese del videoclip della band (Sussidiario) ed eccetera, davvero eccetera eccetera