LMT in Piazza Maggiore al Concerto del Primo Maggio 2015.
Su invito di Luca Bottura, eseguono “Tieni le tue trote” semiacustica in versione quartetto (dei diseredati).





























































LMT in Piazza Maggiore al Concerto del Primo Maggio 2015.
Su invito di Luca Bottura, eseguono “Tieni le tue trote” semiacustica in versione quartetto (dei diseredati).
E’ lei
la tipa della mensa
quella che ho trovato l’altro
il sardone timido
Primo testo di LMT, datato 10/3/1981
Spero che domani piova,
così provo il mio nuovo faraglione elettronico
ma se invece pioverà
sarà come un vestito portato con le verze di Omar.
Luma luma
come un puma
Doma pema pima pima
Pama panza penzo pembo
e Dario Baldan Bembo
Ruby ankora i mutandoni
della suora vitellina
e la fabula alessandrina
alessandrina e i suoi ankora
i suora mutandoni
mutandoni
ke cojoni
è l’amore l’amore ke fa girare il mondo
(e non è mia).
Rapaponza rapaponza
se ti viene il mal di panza
lessa il pollo nella stanza
e adesso basta far kasino
perchè devo seguire italiano [Bob]
Se però la voglia torna
mangia bistecca e taglia tuberi
e se citterio ti brucierà
dipende da forse e tu calmo con quel pitone
ma non importa
salsa toscana
perchè poi sai
torna sempre il cacatua ad origliare [Ted]
[Bob] [Ted] (19o testo di LMT, datato 10/3/1982
L’origine dell’amore
è Spadolini
l’origine del trucco esotico dell’Andreoli
è il trucco esotico di Valdino
Lì è il punto del sesso
ma Freud ruminava
le vocali sono conserve
e cravatte è una cassa di risonanza.
Senti schifosa
dammi subito la rosa
e se tu ti manometti
io ti rompo col prosciutto di sei etti!
Tu mangi le carote
ma non cambi quelle trote
e con l’acqua così sporca
non sei neanche più una porca
hai torto marcio – ye ye ye
col naso tuo contorto – ye ye ye
hai torto marcio – ye ye ye
e non sopporto il cacio
e non sopporto il cacio
(arriverà intatta al secondo disco “Altri Nani” 1991)
italiano italiano italiase
zucchini sacerdoti musetti
papericidio cormorano archibugiere
orecchini pensione a buon mercato
italiano quando torno te lo dirò
preside pistolero forfora da amare
nilla gandolfi viva viva la valsugana
fizzo – fazzo – fuzzo – corda
Tutti i prossimi testi sono di Ted Nylon, Bob Rodiatoce e Phil Anka, da soli o insieme
Cara, quando mangi il mandorlato alla menta,
Barocche sardi mutandine salate.
Corrazzamentogiardinierecleopatra.
Mrabù Marabì Marabà
Sanco Papanco Sinco Papinco Azza Vuè
Wuezza Wu Wue Wuezzazzazzazza.
Carboidrata norvegese Sampdoria
ma in fondo tuo fratello amilcare
è un autostoppista di marzapane
Mon Cheri era malato
RIT; (aiuto-aiuto!) – ORNELLO
Mi limito a una cosa così
volgare volgare volgare!
volare larave trigemino
_atrocità muscolare-cosa fare?
Se fai fai, vuoi vuoi
Ma se fai vuoi, try try?
Dipende da Antonella Lualdi!
Ma una tipa fine fine davvero
ecco Lea Krill, la fine del gruppo!
E fu così che il tipo della festa
mangiò la festa, era una festa.
Povero Carlo era un pistone!
Ma Monica invece stampava lamiere
Mi stupisco di me stesso(G & una di Pordenone; non Cipeciop)
Incredibile? Ma fesso
Picchiarello era un mezzo di stoppa
Stopparello nera fezzo ri Poppa
Pappariello Sega puzza sta tappa
Topolino annega razza ma, è troppa
Trottolino draga Napoli d’ inverno
Kago zero
per davvero
mi hai portato le coppotte
nella notte nate note
viva viva la valsugana
Poi c’era cago poco
e datti poco e via!
dello quello che mi hai
detto tu ho scritto
no via via cago fuoco.
Zero zero e Masiero verde.
con il miglio
fai coniglio
con mi taglio
spacco e raglio
sega e taglio
spicco riglio.
Ma tu sei una bombarda
e non rechi più tregua.
aZuckmayer o Van DEr VooS? (Con il contributo di Lana Nylon)
Copio il titolo copio il titolo
macchio d’unto l’ape Maya
rit. PIDOCCHIOSO OOH! PIDOCCHIOSO SII!
non manca niente alla lenza
pesco un cane mio dottore
rit.
Vedi Corbara se ti ho fatto enire qui stasera
è per sbattere le uova
rit. 2 VOLTE
Buon compleanno raganella di Napoli
Buon compleanno raganella di Napoli
con quella faccia
mi ricordi Neo-Cibalgina
L’altro giorno
mi hai scoreggiato al piretro
E’ un peccato
che non mi hai preso in faccia!
/Ma cosa credi che le alture ciondolando si vendano
E tornatene da dove sei tornato
rospicida rosmarinato di dietro
le tue ginocchia assomigliano a Piero
si proprio quello della canzone di Deandrè
che faceva cos’è:
Questa è la storia (con la musica del “Ragazzo della Via Gluck”)
di un calcestruzzo
anche lui muto ma viva i garofani
Caderee oh, uh, Mac leens, salsa solare (con la musica di Volare)
Tucul, vestito da trento
nemico di Stare Kung Fu
E stacca i fagioli dal forno
che poi te li faccio conoscere
Conoscere Conoscere; Vita Meravigliosa
Vita Meravigliosa, I Quindici, I Quindici
dove c’è scritto che Annibale era
una specie estinta di nacchere
Finita la canzone
Spazio
Ho mangiato Zio Amilcare
Ho sputato il cugino Amilcare
Ho contato il padre Amilcare
Sono Amilcare
Ma mi chiamo Antro
La corriera mi salutava
e la mamma svenuta mi diede 9 in condotta
era un canotto
e risolveva canelloni
canelloni
Ma mi chiamo Salto.
Benchè tutti credano che non siamo capaci di fare
testi con un senso, questa è appunto la dimostrazione
che non lo sappiamo fare.
Maccherock, checazzo credete di fare
vi sfidiamo! FATE/BENE CAGARE
GIUSTO!
Cip Ciop: Sei sfigatamente erotica
Cip Ciop: non capisci un cazzo della musica pop
Cip Ciop: non sarai mai un’infermiera
Cip Ciop: Neanche Attila ti avrebbe rivolto la parola
Cip Ciop: Anche Allan Poe avrebbe preso paura di te.
Cip Ciop: Non te la prendere
Cip Ciop: Anche perchè cosa pretendi di prendere?
La serva di Agamennone
si chiamava Agata
e con la sottoveste confezionava banane
ma non ce l’ha con Carlo
specie quelle sul ginocchio di carlo
e tenterò di finire la prossima canzone
Altra canzone.
Fatta.
Questo è il titolo.
Ecco Cristina volevi che ti
mezionassi. Ecco!
Sei contenta?
No.
Benissimo
TRA-ME-ZINO (sanguisuga)
TG 2 DOSSIER
e non scarico
Mangiare da re mangiare da re
Bevendo il caffè. Bevendo il da te
Ingordi ingordi
siamo ingordi di tutto
che sia bello o sia bello
rutti-camion-saette
stomacacci da litro
birra e marzapane
Ho inventiva da vendere
e infatti l’ho venduta
700 lire il litro!!!!!!
Ho ricomprato l’inventiva
Sì, è vero!
Forse!
Davide cosa triti?
Forse è Pirelli?
Lecca forse
che domani
Saldatore?
Tita Tita
ma Giuseppe
Sempre in piedi sul cavolfiore
Digerisce
Mentre rosce
Le ganasce
Mosce mosce
E Madame Bovary se muà
Cosa vuol dire
viva viva
viva
il fakocero nella stiva
Scrivi Scrivi
Blatera meloni
trancia 2 lamponi
cerca una rima adatte
ma ricordati di dare due giri di chiave alla chiave
Super-Wuezza, super-wuezza, saidecar che super-wuezza
Paraponza, paraponza ciclamin che strapafinca
Giovedì di quella sera che serata seratante
Non la festa come tante, ma la tritacarnegialla
Sandra era scatenata e la musica sfrenata
bobbi era Gualtirolo e Grassilli era sua madre
il vociare era fittizio, gli invitati forse tutti, gli abusivi più di altri
e le penne saporite bersagliavano ceramiche. Punto
Lella non la conoscevo, Cip & Ciop rompeva balle
e la dona dona tella scarpinava sghignazzando, tacchinando
torte torte a spargifiato, si inghiottiva come i re
e la casa di Giovanni rimbombano si gonfiava
il condominiale accanto formichiere di Perugia quasi quasi se le prese
e se le tenne fino al giorno dopo perchè la festa continuò fino al giorno dopo e nessuno
ebbe a ridire e la regina di Tebe finì il suo carniere.
(forse scritta dopo una festa-party di compleanno di Ted 1/4/1982 a casa di Giovanni Parente)
“Castità” era il nome del suo gatto
quattro nasi aveva sulla fronte
si nutriva solo di ostetriche
e le preferiva celibi
arrivò a Capri
cremino.
era il figlio di Lello Bersani.
“Atistac era il lemon del suo ottag
ottrauq aveva sulla etnorf
si avirtun solo di ostetriche
e il miraggio cercava tuo fratello
forse doveva solo farsi dare la versione di latteria del Sudan
ma Jack era triste e stanco e si appoggiò a un ramarro e morse un fermaglio e qui continuate voi la canzone(con questo testo e’ presente in uno dei primi nastri registrati da LMT durante le prove alla Epol I a Bologna nella primavera 1982. Con un testo completamente diverso, scritto da Ted e Phil nel 1983, “Trote” entra da subito nel repertorio dal vivo della band, viene fissata sul demo-tape “Sbagliandosi in Para”-Down By Me Records, 1984 e finisce, riarrangiata, su “Altri Nani”-Diva Records, 1990, secondo album dei Teritals. La frase “era il figlio di Lello Bersani” diventa, come titolo di una canzone sempre minacciata ma mai scritta, un tormentone ricorrente. E’ fra i “brani non inclusi” elencati nei credits di
Osteria del caribù
para bunzi bunzi Empoli
sette lenti mi do re saclà è vivo
para bunzi bunzi barista
per non farglielo vedere
io mi affetto la sala di registrazione che tengo in calabria
(coro): PARAPARA PARA PARA FINZA FONZA
PARAPARA PARA PARA FONZA FINZA
Ma che tosse catarrale (coro): salute! salute!
Ho smarrito un genitale (coro): peccato, peccato!
Ma se tu lo troverai
quattro viti, sei pistoni, nove infarti ti farò ingoiaaaaare.
Fai sputate poligonali
sbavi sempre su quei giornali
rumoreggi che sembri un camion
ma io ti voglio aiutare (coro): ma come?? Coome!?!!?
Ti ho portato il Bronchenolo
ma lo avrai soltanto a nolo
e se tu non vuoi morire
sgancia settemila lire.
Tu mi avevi fatto sgarbi
ma non ho dimenticato
ed adesso col ricatto t’ho fregato
col torrone maculato.
(con alcune piccole modifiche, “Il Bronchenolo” entra subito nel repertorio live di LMT cosi’ come e’ stato scritto di getto da Ted e Bob)
cinque, otto, sessantatre
ti conosco mascherina
ma sei troppo selvaggina costata di solco
vìva vìva il topo di campagna vestito da Silvan
Povero Belushi, povero Belushi
eri bravo, buono e bello
Più di tuo fratello
Basta
E cadde e si ruppe i ginocchi e tagliò
i tarocchi e vinse il titolo di “fallo d’oro” per la migliore
interpretazione di un caviale
(coro): Para bistecchina, para bistecchina
Para cotoletta, para cotoletta
Ho una fame di carne di Alce
Quasi quasi bruciacchio il pancreas
Non so mai che pitone scegliere
e tenterò una rima con la parola vongola.
(coro)Lombo di vitello, lombo di vitello
Costa di maiale, costa azzurra
Ho mangiato la carne di unghia
Quasi, quasi potevo mangiarla
Aspettate che salvia non cerco
e tenterò una rima con la parola vongola.
Ecco la rima/: Discobolo.
Marmellate e citrollino
quasi quasi il citofono
mi piacciono i cracks
perchè non mi piacciono
adesso c’è Aldo
che mangia
no no ha ha
hai voluto farne una in più, Aldo
sei il solito viva viva
questo dobbiamo metterci
area soma la sensititva
ed ora aspetta
dolorose c’è scritto
divengono coscienti
questa è troppo lunga
benissimo
ed ora dicci tu un pezzo
fra virgolette
e Fra Paperonzolo.
(questa Ted, nel “2° tomo”,la accredita a Garbari, Gualtirolo, Semino, Aldo sei caldo e Giovanni. Canzone composta mentre la si registrava su un nastro perduto).
Voglio tanto sedano
voglio tanto sedano
E non tornarmi i dadi.
Bevo
Cado
Annego
Corda
Ma tornami a Vigevano
Ma dobbiamo avere
Saldi
Ho proprio scritto un’altra cosa
Bella la sbarba col codino
Basta mettere la riga sotto e si fa il titolo
Insalata cruda
e Blek Macigno cruda
WW i Baffi Tartufati
Questa canzone
3° ASSOLUTA MONDIALE
I° Festval del Filmino Famigliare Corrado
6° Stormo a VELIVOLO DI STARE FERMO o muoio
7° MITISMO E BARBAGIANNI e preferisco e riverisco
Siamo ornicoltori
mangiamo peperoni
così-così-così-così-così-così-così-così
colibrì-colibrì-colibrì-colibrì-colibrì-colibrì-colibrì
canicattì-canicattì-canicattì-canicattì-canicattì-canicattì
salmì-salmì-salmì-salmì-salmì
martedì-martedì-martedì-martedì
sono qui-sono qui-sono qui
mondovì-mondovì
verdura sulla luna
Ventitré semestri
tutti più salmastri
dei miei vecchi fratellastri
dei paziuti borgomastri
dei rotondi circa e questri
dei naselli dei ministri
dei marmisti molto illustri
dei nipoti dei disastri
di pistacchi quasi nostri
e vi piacerebbe giovinastri
che fosse in rima anche l’ultima strofa? (Phil)
Un rivolo
un tavolo
nei miei coretti
un deltanano plano
ma no è stato ierilaltro
brutto barile
Hai schizzato Giacomo Puccini
l’hai schizzato fino a Pu
s’è salvata la battermay
solo cocco, grazie.
Avessi usato, amore mio,
questo foglio per farne un centravanti.
PRIMI TESTI CON MUSICA (più o meno definita) 1993
(da “Misery”, Lennon Mc Cartney.
Sull’ LP “Please please me” dei Beatles, 1963)
Il mondo è stato cattivo con me-e-e, Miseria
boia giuda
Quando vado a mangiare
mia madre mi da del volgare
e non so chi ci può emirare, Miseria.
Ai fetente quel tenente fatto a igloo
tu sostieni mentre cani e leggi il Bo, leggi il Bo.
Zio duretto quel manzo
potresti sgangarmi un ripenso.
Il mondo è stato cattivo con me-e-e, Miseria…di ,
(da “Time is on my side” di Meade, Norman.
Versione Rolling Stones su “The Rolling Stones N°2, 1965)
Il tempo è dalla mia parte
sì lo è
il tempo è dalla mia parte
sì lo è.
Quando vado a casa
mangio sempre carote
carotine io mangio
carotine io mangio
carotine io mangio
si-i-ì
Il tempo, il tempo, il tempo
è dalla mia partesì lo è.Il tempo, il tempo, fazzoletti tempo
è dalla mia parte
sì lo è.
sì lo è.
(da “Twist and shout” di Medley, Russell.
Versione dei Beatles sull’LP “Please please me”,)
E scioccami bambina
trist e scars
comò comò cassapanca
comò valchirie e Minà
tu compri pippo e vegè
tu non hai dischi mai
ma cos’è questa aringa rossa bau
ho detto no ho detto mai
e tokio tokio tokio cresima
e tokio tokio tokio cresima
e tokio tokio tokio cresima
A… b… c… d…
(da “brown sugar” di Jagger, Richard.
45 giri dei Rolling Stones del 1971)
Bravo sugo tu hai fatto per me
e ci hai messo dentro anche un po’ di caffè
se il bravo sugo sempre mi farai
tutte le altre volte spesso tornerai.
Bravo sugo
cip cip
(durante una “garage session” Rodiatoce definì il bravo sugo come quello che salta dalla pastasciutta per venire a macchiarti la camicia).
(da “Love me do” di McCartney, Lennon. 45 giri dei Beatles, 1962).
Lord Lord sei tu
tu no caribù
spaghetti al ragù
Sofi-i-a
Loren
uoh, oh oh Loren.
(Anka sostiene che questo testo rappresenterebbe un dialogo fra Paul McCarney e Ringo Starr. Mah.)
Marinetti è quella cosa che
sol per fare il futurista
di carciofi e di patat
ogni sera fa provvista
Petrolini è quella cosa che
sol per fare il capolista
rimasticca il controkant
e logicca la rivista
Mari Mari Mari netti
con la salsa Star
Piro piro piroetti
ma non sai volar
Petroletti è quenna roca pe
tol guidane zzazafista
mordinata di carot
e insalata poco mista
Per finire questa canzone scioc
ringraziamo Zio Grilletto:
complimenti, l’uovo e’ alla cock
Salamandra con berretto
Mari Mari Mari netti
con la salsa Star
Piro piro piroetti
ma non sai volar
(La prima strofa e’ effettivamente un testo di Ettore Petrolini)
E la canzone fa:
Lanciami la Flavia
ripetutamente
Se non c’è l’Arcadia
non mi chiamo sergio?
(questa e le altre fino a “Dertenauta” compresa sono di Ted, datate “nocembre ho tanta 3”)
Sono andato
ho tornato
mangio un gato
Mandorlato
senza fiato
farai
si si si
farai
o ieie
cadrai
ullala
cosai
apelle la Rai
Sono andato
sarei stato
ho venuto
Venerdì sei quà
e ti tocca il baccalà
Giovedì sei lì
e ti becchi il baccalì
Martedì non sò
è tornato il baccalò
Lunedì perchè?
fasoi e crostini!
(dovrebbe essere sulla musica di “Rock around the clock” di Billy Haley)
Uanciùfrì
ho le nocche
Frìfor fai
con le unghie cantài
Faisiseve
Camillino non la beve
tira il Camay ay ay ay
Colibrì
senza ti
il tartufo
non è un mi
e finisce così
la valigia di nettuno
crostata di manzo
col resto di due
gradisci un romanzo
o è meglio zia Rue
Cos’altro mi chidi
pretendi un pò trippo
se il naso mi vedi
può nascer Lisippo
però;;;;;
tu assomigli a Richetto
non vorrei che fosse retto
e te ne chiedo di più.
Un due ru
Giro giro vongola
mia madre è un torroncino
Mary Nara è contenta
se la Epol è spenta
può dormire tranquilla
senza Brian che strilla
e senza il fax che bussa
può finire che russa
corri poco che la milza è caffé
Cip e ciop antimacchia
viaggi senza capocchia
Lea Krill ha incontrato
senza neanche il cognato
tutte e due son finite
a mangiar dinamite
centravanti senza guanti xa fèt?
Ronnie Shetland al basso
Joe Rayòn abbasso
Sam Filato rabbino
di Lia Mag è cugino
nominate Moe Herr
vorrei anche veder
Gionni Rotten è soltanto Pelé
Mistoterital si sveste da me
Annapack travestita da sè
la canzone centra poco con Ted
Eta Seta stai lontana da me
per finir si può dir Mac Macré…
(è un paleotentativo di Phil di raggruppare in un testo solo un po’ di scena-terital dell’inizio ’83. Il Joe Rayon citato è Gandini nel suo meno noto pseudonimo).
Lasciami mangiare tutti questi pasticccini
voglio ingrassare per stupire i miei vicini
oggi la Giovanna mi ha tradito con un razzo
mordo una capanna e mi ingoio un gran palazzo
sono un Bravo Simac, dal nervoso trito e taglio
or nella cucina ho mangiato anche un ventaglio
sono addolorato sto mangiando perborato
dammi una meringa se non vuoi che te lo tinga
e allor…
Non c’è meringa che tenga
lascia l’aringa che stanga
togli la funga del rango
vuoi che ti punga o spelonga
Cosa vuoi che dica per finire la canzone
non riesco proprio a trovare un tortellone
ecco sei contento ho trovato la strofetta
dammi la meringa e finisco la rima.
(questo è puro Ted da solo. Ci sono i prodromi [e gli ingredienti] di “Sono Peso sono Obeso” e di “Mangio di tutto”, con un situazionismo ancora molto accentuato).
Quando guardo il TG, non bevo non mangio (sigla del TG1)
non succhio l’arangio
non faccio pipì (rullo di tamburi)
guar-do-il-Ti-Giiiii.
Guardo il ti gi, sì sì (musica di She Loves You)
Guardo il ti gi, sì sì
Guardo il ti gi, sì sì noooooooo
Accendi il tuo ti vì
e metti su un cana-a-le
ma quando c’è Mimì
diventa tutto sa-a-le
Perchè il tgì-i, non poteva che esser lì (yè yéyè)
N passava mai di quì UUUUU
Quando mangio il ragù
mi sembra che sei tu-u-u (sciabadàn)
Quando maaangio la salsa
mi sembra che sia nonno Gambetta
e quando mangio lo spezza a casa tua, Ti-i-no.
Lo spezzatino non si chiama Tino ma Luigi!
LMT si danno alla liriLa donna è un mobile
qual puma ha quattro
Viva l’Arturo
il gran droghiere
laa donna è un tavolo
qual rhum ha senso
Muta da teeeee mpo
(pausa)
e di Sparvier!
E Gandini invece?
E’ il più mona del reato!
AH AH AH , AHAHAH, AHAHAH
Sa lu mieero
dal taglio accuraaatoo
va ti porta
prosciutti e zamponi
il negroni con tante stelleeette
e i lamponi
con le grandi tette
Taglia fino due etti di coppa
e condisci col vino la zoppa
la matita che hai sull’orecchio
l’ho mangiata per farti un dispecchio!
(con la musica di “La donna è mobile” dal Rigoletto di Verdi- sul foglio originale è firmata da Ted, Phil e Verdi)
il ricordo di Roberto Grassilli illustratore, fumettista e musicista aka Phil Anka nei Lino & i Mistoterital
(da “FREAK OUT” di Daniela Amenta, 2017 Look Studio Editore)
“Freak, ci fai un autografo? Qui su questa foto ufficiale di Enzo Tortora? Guarda Freak, abbiamo questo demo, ti va di ascoltarlo? Cantiamo davvero malissimo!” “Nessuno canta male come Freak Antoni”, ci rispose in via Zamboni che sarà stato il 1982. Eppure si poteva: avevamo peggiorato una canzone degli Skiantos modi-ficandola in Sono rotto, sono gretto… È normaTe. Un paio di anni dopo, lui parlava bene di noi ad ogni occasione e noi, frenetici, tirfulgidi, lanciatissimi nelle nostre armature rockettare anni ‘80, non potevamo spiegare al tenerissimo Antoni che essere connessi al “demenziale” ci pareva sempre più il bacio della morte. Una sorta di prigione a forma di settantasette bolognese.
Gli si voleva bene e basta, al Freak che a suavolta amava persino il nome della nostra band ed era deliziato dai titoli dei nostri album, come Bravi Ma Basta e Sbagliandosi in Para. Ci indicava come evoluzione della scena di cui lui era stato uno degli iniziatori. Su quella scena lo avevamo incrociato, dentro, fuori, dietro le quinte e tutte le volte aveva una giacchetta diversa: Freak coi capelli dritti a una rassegna rock in culo all’Abruzzo, Astro Vitelli in una compilation di band improbabili fatte, quasi tutte, da figuri che conoscevamo, Roberto Antoni poeta alla Festa Nazionale di Cuore, Beppe Starnazza a celebrare il momento avanguardista di fumetti-arte-musica che ci fu a Bologna all’inizio degli anni ‘80. Ma anche, più intimamente, ad inaugurare il primo parco Lennon d’Italia, a portare le nostre piccole primogenite sui gonfiabili progressisti di quartiere, la domenica pomeriggio. In salette prova sgamberlatissime… A casa sua, ad aspettarlo nel salottone assieme a Dandy, mentre la nonna gli intimava di uscire dal bagno.
Alzava le sopracciglia, era in costante imbarazzo e sembrava scusarsi lui per quello che attendeva tutti noi, suoi scombinati fratelli minori: per la tetragona ottusità di molto dell’ambiente musicale, per le istituzioni indifferenti, per le radio e le tv sorde e lontane. Forse persino per le spie che non funzionavano mai, sul palco.
Ci stava male, Freak, un po’ per tutti. Poi è stato male davvero. Averlo incontrato l’ultima volta su un palcoscenico, per di più in Piazza Maggiore, è stato cinematografico in modo insopportabile. Cantavo due brani di Dino Sarti, in dialetto petroniano, accompagnato dagli Skiantos che peraltro si esibivano nella celebre piazza bolognese per la prima volta. Celebravamo a modo nostro il cantautore che aveva intrattenuto la città per molti anni, a ferragosto, proprio come quella sera. Non sapevamo cos’altro stavamo officiando, in realtà. Tutto sommato, la situazione aveva la sua bella quota di demenziale. Roberto Freak Antoni arrivò, magrissimo, macilento, mi fece molta impressione. Due ore dopo si mangiava il pubblico con una esibizione da grande professionista. “Approfittando di un vuoto di potere, stasera gli Skiantos hanno preso Piazza Maggiore…”.
Tanta fatica per scappare dai lacrimogeni del ‘77 ed eccoci qui.
via Freakazzea
“Centinaia ne vengono fuori!” è la frase di rito con cui i Mistoterital accoglievano e accolgono tutt’ora la comparsa di nuove immagini che li ritraggono con le mani nel sacco della loro farina musicale. La fortuna (?) di essere attorniati da amici, fidanzate, fansieri e fansine dediti allo scatto fotografico, ha reso il loro album dei ricordi ben pasciuto fin dall’inizio delle loro imprese.
lo stesso Ted Nylon, ai tempi in cui pendolava fra Palmanova e Bologna, produceva e stampava foto, su carta jugoslava dalle forme più irregolari (fiume zambesi, esagono, giudice internazionale). Così rallegra ma non stupisce il ritrovamento di nuovi reportage, questa volta dall’archivio personale e professionale di Luciano Nadalini, fotografo bolognese qui inviato sul campo per conto del L’Unità.
In queste prime tre immagini: 8/9/1986, i Mistoterital a “Soundcity”, finale della rassegna/concorso fra band indetto dal Festiva Provinciale dell’Unità, Bologna (esibizio nr.48). Frank O’ Forte sostituisce Ronnie, in viaggio. Non è chiaro come i nostri riescano ad esibirisi, con quelle luci sparate dal basso, ma forse sopravvalutiamo il livello di presenza a se stessi dei Linos durante i live-act. LMT si disputano il primo posto con Danger Zone e Nonna Fausta Blues Band. Arrivano secondi.
In maggio e giugno i Mistoterital si sono trovati due volte nella sala prove Serena 80 di Bologna, un luogo incredibilmente zibibbato ed empatico, dove la gnola e lo stufo vengono fieramente messi alla porta dal rocker Gino e la sua corte di Umarells Forzabologna e relative Zdore in acciaio inox. La compagine di signori musicisti ha visto Guglielmo Tela, al secolo Geo, sostituire Lauro O’ Cardighan alla chitarra solista, per ragioni iperuraniche. I nostri Baldi Ribaldi hanno scelto una scaletta non troppo estesa di loro brani Enoughgreen e l’hanno messa in piedi con una certa vigoria. Fansieri, amici e Sacre Sbarbe della Bassa, presenti alle prove, hanno espresso approvazione per quel che ne é uscito. Ma perché questo nuovo, inatteso sbatti? La causa scatenante é stata l’uscita di “Dischi per fiaschi” (Again Records), ristampa in doppio cd di tutta la discografia ufficiale e ufficiaTe di LMT.
Con questo bel prodottine in mano, i Nostri hanno pensato che si poteva di nuovo, compatibilmente con età, impegni e decadenza ormonale, ripresentarsi sul palco per alcune circoscritte occasioni. Si sta ragionando su questo, ovviamente con Brian Feboconti (il caribù-manager ha 106 anni ma é un giovanotto). Se fra voi del Fancléb o semplici simpatizzanti c’é chi vuole fare una proposta per un live di LMT, si faccia a vanti e scriva a robertograssilli@gmail.com.
Vi ricordiamo che su “Dischi per fiaschi” troverete i due album ufficiali “Bravi ma basta” (1988) e “Altri nani” (1991), più una infinità di bonus track, che vanno a riempire i due dischi al limite della capienza. Ci sono i brani della cassetta “Democratiko” del 1989 e “Ghemo i demo” del 1992, tutti pezzi inediti, alcuni mai ascoltati prima, come “Non vieni al concerto?” e “Ci vorrebbe Tex Willer”. Il cofanetto si chiude in bellezza con brani dal vivo “Live Cuore Festival 1991”.
Per richiederlo, scrivete all’indirizzo email info@danzemoderne.it
Lo si può comunque trovare nei principali webstores nazionali ed internazionali come eBay,Cdandlp.com, Discogs.com, Music Stack, nei negozi di dischi classici e alla Trame Libreria Bookshop di Bologna.