











Un atro gruppo di Foto di Andrea Neri. in Piazza Lucio Dalla, Bologna. Lino e i Mistoterital dal vivo al “Finger Food Festival”, 6 /10 /24

MENZIONE SPECIALE al Fansiere (giacca rossa, braccia alzate, sul limite destro della foto), che sull'”ahi-ahi-ahi… ahi-ahi-ahi” di Atollo K, all’esortazione di Phil e Ted ad aggiungere le proprie lamentele alla canzone, ha gridato “HO I CALCOLI!”
Applauso, onorificenza e abbraccio del Ciliegio Costantino a lui!

Due grandi cuori provenienti da Ork hanno scritto queste parole su LMT ieri sera in Piazza Lucio Dalla. Molte cose si assestano e si rasserenano, quando ci sono parole così. Grazie ragazzi, ovvio che si continua ad esserci anche perché ci siete voi lì.
“Che siano tempi complessi è abbastanza chiaro a molti, quantomeno a tutti coloro che fanno i conti con una difficoltà del quotidiano, che sia una fragilità di sostentamento o un’incapacità comunicativa con un mondo che corre ostinatamente veloce verso un finale prevedibile. Eppure succede anche altro in questo scorcio di storia: che a Bologna, su un palco in una piazza intitolata a chi di questa città ha saputo cantare la surreale atmosfera, la sua incapacità di essere un presente globale al di fuori dell’attimo che fugge nelle singole storie di viandanti, talvolta improbabili e mai anonimi, tornino, tra gli afrori dello street food, i Lino e i Mistoterital, a raccontare una dimensione analogica, non solo della musica, persa tra antiche memorie, lungo la via dell’estinzione. Si canta una strana lingua dove nulla o quasi risponde alle logiche reali al di fuori di ciò che conta, come le mai dimenticate “sbarbe della bassa”, e c’è spazio per un sogno, recuperato o, chissà, forse ancora possibile, una battuta, un sorriso, nella coscienza di un tempo avanzato che ci ha cambiato tutti.
Eppure l’ostinata vitalità, la leggerezza e la presenza totale su quel palco di chi con la musica ci ha sempre giocato sul serio e continua a farlo hanno restituito un’altra possibile e ricercata lettura di questo tempo.
Alla complessità si può sempre rispondere con l’intelligenza di chi vede, ma continua a immaginare e non soccombe agli orrori intorno.
Grazie.
Mork & Mindy”

Per l’esibizione iper-bolognese del 6/10/24 dei Mistoterital torna in scaletta “Sono Peso Sono Obeso”, una delle prime canzonelle ad aver preso forma durante le prove scalmanate della primavera ’84. Scritta tutta da Ted con escoriazioni degli altri, dice suo malgrado molto di quel momento da studenti damsiani, fra il Caffé del Teatro, mode giovanili di ordinanza e il bisogno di apparire. La canzone viene registrata come primo brano del primo demo di LMT (https://linoeimistoterital.co/…/11/sbagliandosi-in-para/) e resta a lungo nelle scalette live del gruppo.
Il “parlato” al centro della canzone, un elenco di fumettisti e di docenti Dams alle cui lezioni andavano Bob, Phil e Ted era seguito da un jingle pubblicitario di quei tempi (1983): “Ragno/con la pura lana/fa tutto quello/fa tutto quello che vuole/anzi/per meglio dire/fa tutto quello/fa tutto quello che vuoi tu…”
Appassionati del ribuglio immotivato, i nostri lo inserivano così com’era nelle loro prime gig. Poi qualche timore, forse che la azienda di indumenti intimi li perseguisse (!!?) li spinse a modificare il testo in quello che leggete qui accanto.
Ci vediamo tutti pesi e invasati il 6 ottobre in Piazza Lucio dalla a Bologna!

Anni fa si parlava di Demenziale. Quasi sempre a sproposito: Freak ci ha perso le adenoidi cercando di spiegare quale fosse la premessa poetica del Demenziale. Pure noi ci abbiamo avuto poco a che fare: formarsi a Bologna, fare testi deragliati bastava per farsi dare quell’etichetta. Peccato che l’Antoni non sia qui a vedera adesso cosa può scrivere una banalissima AI se gli dai l’imbeccata. DemenzIAle?
“In una bizzarra svolta degli eventi, un facocero con occhiali da sole è stato visto guidare un furgone pieno di strumenti musicali di una rock band italiana. La fiancata del furgone mostrava con orgoglio il logo: “Lino e i Mistoterital”.
Mentre il furgone percorreva le tortuose strade dell’Italia rurale, gli occhiali da sole del suino scintillavano alla luce del sole, emanando un’aria di fredda sicurezza. Gli strumenti all’interno del furgone sembravano ronzare di anticipazione, ansiosi di scatenare la loro furia melodica sulla folla ignara.
La leggenda di Lino e i Mistoterital è di nuovo appena iniziata…
Chi è Lino? È il facocero al volante o l’enigmatico frontman della band?
Cosa significa “Mistoterital”? È un gioco di parole, un codice segreto o un cenno a un ordine mistico di divinità del rock?
La musica di Lino e i Mistoterital cambierà il corso della storia del rock italiano? Solo il tempo (e il GPS del furgone) ce lo diranno…
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti dal mondo selvaggio e stravagante di Lino e del Mistoterital!”