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Adesso però guardatelo da un’altra angolazione.

BRAVI MA BASTA

Il solo, l’unico.

https://www.discogs.com/…/1018141-Lino-E-I-Mistoterital…

(Anka alla fotosessione per la cover di BRAVI MA BASTA, in uno studio fotografico di Bentivoglio (Bo), 1988).

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Tessili per eccellenza

LINO E MISTOTERITAL
ALTRI NANI (DIVA)
Non hanno tenuto fede al titolo del loro primo album Bravi, Ma Basta del 1988 e così la band tessile per eccellenza ha pervicacemente deciso di presentarsi al secondo appuntamento, con lo stesso spirito e con una line-up leggermente cambiata (al batterista Paul Syno è subentrato Steve Cotton, una fibra pura, come si vede).
Phil Anka e compagni sembrano aver preso ancor più le distanze dal genere demenziale tout-court, e le loro canzoni si tengono in equilibrio tra annotazioni surrealiste, giochi di parole, iperrealismo, nonsense, filastrocche e persino lirismo (ebbene, sì!). Questo a livello di testi: musicalmente invece abbondano come da copione le citazioni beat (inglese e italiano), sempre risolte molto felicemente e mai pedantemente, con un riuscito omaggio al r&b anni ’60 in Lei Sa Quello Che Vuole, e con un suono generale che comincia ad acquistare una personalità definita, al di là dunque del citazionismo.

Sbarbe Della Bassa è un inno a certe opulente creature padane, aliene dal devastante consumismo urbano e dalle mode a tutti i costi, un po’ sciatte ma molto succose; Se Son Di 30 Anni Fa è un delicato e partecipato (ecco il lirismo) omaggio a John Lennon con titoli di canzoni dei Beatles nel testo e nastri al contrario come d’obbligo; La Nostra Faccia Dura è un tipico pezzo di beat italiano con tanto di riff vocale a più voci;

Tienti Le Tue Trote è un metodo per imparare a scrivere canzoni nonsense. Confesso che mi aspettavo di più da Tostapanino Valzer, una incursione nelle deprecabili canzoni germaniche tipo Oktoberfest, mentre invece amo molto, e più di tutte, Balordo, dal ritmo trascinante e con i suoi ineccepibili consigli su cosa, come e quando bere.
Le chitarre sono belle, suonate con gusto e danno il senso di essere negli anni ’80 e non solo in una replicante scena sixties, e di questo diamo atto a Bob Rodiatoce e a Lauro O’Cardigan che con Ronnie Shetland al basso e Ted Nylon alle tastiere completano il quintetto. “Siamo i cinque lati di un idrante” cantano Lino e i Mistoterital: come dargli torto?

(Luciano Ceri. – Il Mucchio Selvaggio luglio/agosto 1991)

Maledetta Domenica

maledetta domenica

oggi non ci sei,

stai pur sicura che ti vorrei

ma non sei qui

ma non sei qui

cosa importa se

con Papepippo prendo il caffè

tu non sei qui

tu non sei qui

accendo un poco il giradischi e poi

i piatti da lavar

ma ecco qui tre babirussa che

ml vogliono aiutar

rit: maledetta domenica

la stanza e’ piena di Barbapapà

ho la corona da Re Saclà

e sembro Minà

maledetta domenica giorno di alta reversibilità

dentro a un cassetto c’e’ Peter Pan che balla il can can.

accendo la tivù

un documentario sui carlbù

non ne posso più

non ne posso più

a quest’ora del giorno

non danno certo filmetti porno

niente tivù

niente tivù’

le mie scarpe da ginnastica

son di bubble gum

e le mie finestre hanno ormai

i vetri con lo zoom

rit . maledetta domenica

Lucio Battisti diventa dark

ai pantaloni ci toglie le pens

e balla break-dens

maledetta domenica la stanza è piena dl Barbapapà

ma per fortuna domani è qui è lunedì.

Pubblicata sull’LP “Bravi ma basta”, River Nile/Ala Bianca-MO, 1988. Presente sul demo “Il prosciutto è il cane”, LMT/Carbone Records, giu1986. Rimasterizzata e pubblicata sulla raccolta “Dischi per Fiaschi”, Again Records 2018. Voce guida Phil, musica e testi Bob).

Loco Emotivo! BMB Showcase

Festa di presentazione per l’uscita di “Bravi Ma Basta”, deposito delle Locomotive FS, Bologna, 25/06/1988.

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Mancano “Le Cinciallegre del Costato Vivo”

L’amico Sergio del blog “D’Altro Canto“, ha compilato un elenco di quel bel branco di faccioni che vent’anni fa si sbattevano in giro per i palcoscenici più rock dello Stivale.

E’ un bel post sul Rock Italiano Indipendente degli anni ’80, e vista la roba che il nostro amico si ascoltava, mi meraviglio che sia ancora così in possesso delle sue facoltà sensoriali.
Dategli un’occhiata: a me pare proprio che ci siano tutti, tutti, tutti, o quasi. Su ognuna di quelle band si potrebbe tirare fuori un ricordo o un aneddoto o una delle battutacce che, dal vivo, facevamo ai loro danni.
E nella trentina di disordinati che decide di ricordare tramite un album, fra i “migliori degli anni ’80” mette anche Bravi Ma Basta.
Grazie Sergio e, mi raccomando, vergognati.