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Guone Reste e Felice Siderale a Tutti!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone, fisarmonica, clarinetto, sassofono, tromba e testo

E naturalmente anche Gary Crimble e Many Rudolph a tutti, come direbbe John.
Il nostro manager illimitiato, Brian Feboconti, benedice tutto il Fancléb con pigne di escoriato ottonato e vi raccomanda l’ascolto ossessivo di Non Scarmi Il Tuo, la compilazia di LMT appena uscita su tutte le piattaforme proprio come omaggio di Natante. Ecco le sue parole (però di un altro: Uttero Giocagioni): “Siate Efficaci! E Tonnate la Qualsivoglia!

Firmato: il Ciliegio Costantino.

MENZIONE SPECIALE

MENZIONE SPECIALE al Fansiere (giacca rossa, braccia alzate, sul limite destro della foto), che sull'”ahi-ahi-ahi… ahi-ahi-ahi” di Atollo K, all’esortazione di Phil e Ted ad aggiungere le proprie lamentele alla canzone, ha gridato “HO I CALCOLI!”

Applauso, onorificenza e abbraccio del Ciliegio Costantino a lui!

La nostra dimensione analogica

“Che siano tempi complessi è abbastanza chiaro a molti, quantomeno a tutti coloro che fanno i conti con una difficoltà del quotidiano, che sia una fragilità di sostentamento o un’incapacità comunicativa con un mondo che corre ostinatamente veloce verso un finale prevedibile. Eppure succede anche altro in questo scorcio di storia: che a Bologna, su un palco in una piazza intitolata a chi di questa città ha saputo cantare la surreale atmosfera, la sua incapacità di essere un presente globale al di fuori dell’attimo che fugge nelle singole storie di viandanti, talvolta improbabili e mai anonimi, tornino, tra gli afrori dello street food, i Lino e i Mistoterital, a raccontare una dimensione analogica, non solo della musica, persa tra antiche memorie, lungo la via dell’estinzione. Si canta una strana lingua dove nulla o quasi risponde alle logiche reali al di fuori di ciò che conta, come le mai dimenticate “sbarbe della bassa”, e c’è spazio per un sogno, recuperato o, chissà, forse ancora possibile, una battuta, un sorriso, nella coscienza di un tempo avanzato che ci ha cambiato tutti.

Eppure l’ostinata vitalità, la leggerezza e la presenza totale su quel palco di chi con la musica ci ha sempre giocato sul serio e continua a farlo hanno restituito un’altra possibile e ricercata lettura di questo tempo.

Alla complessità si può sempre rispondere con l’intelligenza di chi vede, ma continua a immaginare e non soccombe agli orrori intorno.

Grazie.

Mork & Mindy”

La mia massima ambizione

Ovviamente “Sbarbe della Bassa” sarà in scaletta nella esibizio a Bologna di domenica prossima. È un po’ come riportare a casa il proprio pangolino dopo tanto tempo. Ancora meglio sarebbe far riecheggiare questa songa a San Pietro in Casale, o Pieve di Cento, o Renazzo, o Spazzate Sassatelli, o Caselle di Crevalcore, o Pilastrello, o Baricella, o XII Morelli… Purtroppeee non ci sono più pazzi assessori o operatori culturali spericolati che possano metterci su un palco della Bassa Emiliana. I soldi? Ma i soldi non c’erano nemmeno allora. Quel che possiamo fare, nel frattempo è urlare tutti assieme in Piazza Lucio Dalla, il 6 ottobre: “SBARBE DELLA BASSA!!!

Registrazione di “SE SON STORIE DI 20 ANNI FA”

“SE SON STORIE DI 20 ANNI FA”, commissionata a LMT da Giancarlo Susanna per festeggiare il ventennale di Sgt. Pepper dei Beatles. Testo di Bob e Phil, interpretazione recitata dalla band + Spietati cetriolini + Moe Herr. Registrazione effettuata nei Sub Cave studios delle Ex Caserme rosse (BO); regia di Umberto Palazzo.

Nelle foto: Ted, Rick Amo, Dyno Mutan, Graham “Granarolo” Cachemire, Phil.

With a Fan Like You

La sera della REUNION del 6 dicembre 2002 all’Estragon, c’era in scaletta una cover consueta per LMT: “With a Girl Like You“, dei Troggs. Ai tempi dell’attività “ufficiale” della band, la canzone veniva utilizzata anche per parodiare un vecchio storico filmato di Bob Dylan, un paleo-videoclip in cui il Grande Nasone mostrava dei cartelli con le frasi più significative del brano (che è “Subterranean Homesick Blues” dal film/documentario “Don’t look back“). I nostri, indegnamente riprendevano la scenetta con altri contenuti, che sono variati nel tempo (di solito era una recriminazione per la mancanza di donne o di adeguati compensi). Nella speciale occasione della “Reunion”, i Teritals decidono invece di usare il vecchio giochetto per omaggiare la componente femminile del Fanclèb. Ecco dunque che Phil Anka, partendo da un foglio con su scritto: “With a girl like” sfoglia i nomi delle principali fiancheggiatrici della band, signorine che hanno dato sudore e urla a numerose esibizioni dei nostri, e anche aiuti più consistenti, come racconteremo nell’apposita sezione. Al termine della sequenza, tre cartelli recitavano “WAS BEAUTIFUL, THANKS“, commuovendo le reduci presenti nel locale. A gentile richiesta, l’elenco delle Fansine ringraziate in pubblico.

ONORE ALLE FANSINE!

Quadroimphamia!

Lino e I Mistoterital ragazzi amModo!

Portico del Wooltone, Pieve di Cento (Bo), 23 marzo 1985.
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Dopo numerosi rimandamenti dovuti alla stagione, LMT si presentano in tenuta Mod nello stesso luogo e in occasione dello stesso carnevale pievese dove, l’anno precedente, avevano fatto la loro apparizione in veste Pepperiana.

 

Manca l’allora secondo chitarrista Mac Rodiatoce, omonimo ma non parente del concittadino Bob, ma c’è il tastierista Peter J. Cotton, che sistema lo strumento su due precarie sedie da trattoria.

 

 Il Fancléb si presenta in tenuta perfetta. Sbucano dai più autentici brit-fifties, con look “sharp“, giacche “tonic“, gonne a scacchetti e maglie istoriate di simboli modali: Moe Herr, Annapack Anka, Rita e Uldo Rebus, Ella Brett, Dacia Organzina, Archie Reddavid, Barchie Malone.

 

Intervengono inoltre, in nome del casino più sfrenato, Jean Gabardin, Graham G. Kashmir, Lou Maka e Frank O’ Forte, i Signori Syno e i Signori Rebus, Lou Smile, Nella Brett, Claudia Splass, Mac Macré, Lodi Psichespine, colleghi di lavoro ed ex-compari di liceo, certi storici rockettari del paese di Phil e Paul, fra cui, in primis, il grande Go Gianni Go Fini.

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A sorpresa, la band è attesa sul posto da una pattuglia di ragazzini che sa tutto sugli Who e dintorni. Resteranno per un’ora e mezzo a saltare e cantare assieme ai nostri.

Da “Twist and Shout” a “My Generation” trascorrono un’ora e venticinque di puro calore che rende quasi inutile il tipico parka dei Mod. Quadroimphamia_6

I Teritals ce la mettono tutta, saltano, urlano, snocciolano citazioni fisiologiche (Phil ruota il micorofono e Bob ruota il braccio, in omaggio ai grandi padri Who) lanciano biglietti, palloncini, sostituiscono le anfetamine d’ordinanza con gli Smarties.

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Paul Syno, presentato per la prima volta come “the little big man“, ha un fedele roadie che al termine di ogni brano gli riavvita il charleston. L’alta reversibilità viene lambita, quando tre clown non identificati lo affiancano sulla ritmica di “Guglielmo Wawe“.

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Durante i bis, eseguiti con Gianni Go, il bailamme minaccia l’integrità fisica della band e delle sue povere attrezzature. Finché Bob esegue la catarsi finale spaccando la finta chitarra preparata per l’occasione.

L’eccitazione modernista continuerà a serpeggiare nelle stradine del borgo per svariate mezz’ore dopo la fine del concerto: “Siamo i Mod, siamo i Mod, viva viva siamo i Mod…

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